Un assegno mensile di 400 euro alle donne vittime di violenza. La decisione in Trentino, dove la giunta provinciale ha deliberato i criteri e le condizioni di accesso all’assegno di autodeterminazione. Il contributo può essere ridotto a 200 euro se la richiedente è ospite di una struttura residenziale socio-assistenziale che garantisce anche il vitto ed è corrisposto per un periodo minimo di tre mesi e massimo di dodici mesi sulla base di quanto previsto dal piano personalizzato di intervento. Le risorse utilizzate per finanziare questo intervento economico sono interamente provinciali. I dati raccolti attestano che le denunce e l’emersione della violenza avvengono in un contesto dove i servizi di sostegno sono presenti e continuativi, soprattutto per le fasce più deboli e le donne con figli. In questo senso agisce la misura introdotta in Trentino. “L’assegno – spiega l’assessora alle politiche sociali Stefania Segnana – assume dunque una valenza socialmente rilevante come supporto alla donna nella sua scelta di allontanarsi dalla violenza ed intraprendere un percorso volto a recuperare la capacità di autodeterminare il proprio percorso di vita”. Ancora Segnana: “L’assegno di autodeterminazione punta a rafforzare il sistema di protezione già applicato in provincia di Trento; è infatti slegato dalla prestazione lavorativa, dalla cittadinanza e dalle condizioni di soggiorno e serve come garanzia di indipendenza economica, e dunque concreta forma di sostegno, per le donne che intraprendono percorsi di fuoriuscita da relazioni violente”. [fm]
IN TRENTINO 400 EURO AL MESE ALLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA
23 Dicembre 2021
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