Tre ipotesi progettuali con investimenti iniziali che variano da 31 a 60 milioni di euro, a seconda della scelta finale, e tempi di realizzazione, compresa la parte istruttoria, che vanno da cinque a sette anni (due di soli lavori). La funivia del Bondone prende corpo: nel corso di una conferenza stampa sono state illustrate le tre ipotesi uscite dal tavolo di lavoro che vede coinvolti Comune di Trento, Provincia autonoma di Trento e Trentino Sviluppo. Il prossimo appuntamento sarà il Consiglio comunale straordinario previsto per il 4 marzo. La cabina di partenza sarà sulla sponda destra del fiume Adige, in una collocazione compresa tra l’area ex Italcementi e la Motorizzazione. Lo sviluppo lineare complessivo sarà di 5.850 metri, il dislivello 1.450, mentre i tempi di percorrenza possono variare, ma saranno comunque non superiori ai 20 minuti complessivi. La prima ipotesi (31 milioni di euro) prevede una telecabina che collega Trento a Vason con due stazioni intermedie, la prima a Sardagna (l’attuale impianto verrebbe demolito) e la seconda a Vaneze. L’impianto, che avrebbe un impatto ambientale ritenuto contenuto, potrebbe funzionare tutto l’anno fino a Sardagna e 240 giorni all’anno fino a Vason, con una portata oraria di 1.500 persone. Questa soluzione permetterebbe una revisione della pista 3Tre e l’eliminazione dell’attuale seggiovia biposto. Il secondo progetto prevede un impianto 3s (tre funi, per un costo di 60 milioni) con una portata oraria di 3.500 persone e un collegamento diretto Trento-Vason senza stazioni intermedie. Si tratterebbe di un impianto puramente turistico che resterebbe aperto 240 giorni all’anno. Dal punto di vista ambientale, i tecnici lo ritengono “molto impattante”. La terza ipotesi, da 35 milioni di euro, prevede un ibrido: funifor da 800 passeggeri all’ora fino a Sardagna (dove ci sarebbe carico e scarico passeggeri), poi telecabina da 1.500 passeggeri all’ora fino a Vason. Costo: 35 milioni. L’impianto, “molto impattante” sul piano ambientale, potrebbe funzionare tutto l’anno fino a Sardagna e 240 giorni all’anno fino a Vason. Anche questa soluzione potrebbe consentire l’eliminazione della seggiovia biposto della 3Tre. Per quanto riguarda gli investitori privati, la prima e la terza ipotesi sono considerate attrattive, mentre la seconda ha scarso appeal. Sul piano tecnico, tutte le soluzioni devono fare i conti con la presenza degli elettrodotti della Terna.
FUNIVIA TRENTO-MONTE BONDONE, SUL TAVOLO 3 IPOTESI DI PROGETTO
Partenza sulla destra Adige, investimento da 31 a 60 milioni di euro
24 Febbraio 2022
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