Dopo l’ultimo incremento delle indennità dei consiglieri provinciali di Trento, spunta anche un lungo elenco di spese non ordinarie, che i politici trentini avrebbero fatto durante la consiliatura e per le quali avrebbero chiesto il rimborso con soldi pubblici, alla faccia di chi, alle prese con rincari e caro-bolletta, fa fatica a far quadrare i conti familiari. Nella lista, ora al vaglio della Corte dei Conti, si leggono spese di caramelle, cioccolatini ripieni di pasta mou, persino materassini gonfiabili e maschere da sub, acquistati nei mesi caldi di luglio ed agosto. C’è anche chi ha chiesto il rimborso per l’acquisto di aspirapolveri e copie del quotidiano Trentino a febbraio 2021, quando il giornale aveva già chiuso da settimane. Il Tribunale di controllo ha mosso osservazioni puntuali ai rendiconti dei partiti trentini, entro il prossimo sette marzo i vari consiglieri dovranno dare un’adeguata spiegazione. Certo è che si fa fatica a comprendere a cosa possa servire una maschera da sub durante il lavoro in aula, forse per nascondere il proprio imbarazzo nell’utilizzare i soldi pubblici in questo modo. Dura reazione anche dei sindacati, che parlano di ulteriore schiaffo in faccia ai cittadini.
SPESE PAZZE IN CONSIGLIO PROVINCIALE A TRENTO, SCOPPIA LO SCANDALO DEI RIMBORSI
Nella lista dei consiglieri spese per cioccolatini, maschera da sub e aspirapolveri
23 Febbraio 2022
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