Il 2 agosto del 1980 un ordigno collocato in una valigia alla stazione ferroviaria di Bologna esplose causando 85 morti e 200 feriti. La matrice dell’atto terroristico più grave dalla fine della Seconda guerra mondiale in Italia è stato accertato, fu di matrice neofascista. Quel giorno di quarantaquattro anni fa a Bologna, tra le vittime ci fu anche Argeo Bonora, 42enne ferroviere di Salorno e padre di 5 figli, che perse la vita nell’esplosione, mentre si trovava di passaggio nel capoluogo emiliano per andare a trovare alcuni parenti e tra i feriti anche l’11enne Sonia Zanotti, originaria della Val Gardena, sopravvissuta miracolosamente alla strage.
Celebrazioni a Bologna, ma anche Bolzano. Alle 10.25 esatte, ora in cui scoppiò la bomba nella sala l’aspetto della seconda classe della stazione di Bologna, il presidente dell’Anpi altoatesina Guido Margheri ha soffiato per tre volte in un fischietto per ricordare le vittime di uno dei giorni più tragici della storia del nostro Paese e per ribadire i valori della Costituzione italiana.[Vs]