Una brillante operazione condotta dai Carabinieri della Compagnia di Silandro con la collaborazione di una pattuglia di Guardie del Parco Nazionale dello Stelvio ha portato alla denuncia di 3 persone ed la sequestro di armi, droga, e capi di selvaggina illecitamente abbattuti.
Sono circa le 4 del mattino quando una pattuglia di Guardie intercetta nei pressi una vecchia AUDI 80 con due persone a bordo che, alla loro vista, si danno alla fuga. Immediato l’allarme ai Carabinieri della Compagnia di Silandro che, impegnati in una battuta a largo raggio per il contrasto dei reati predatori e del bracconaggio, in pochi minuti allestiscono un dispositivo per il controllo di tutte le possibili vie di fuga: intervengono pattuglie delle Tubre, Sluderno, Malles Venosta, oltre al Nucleo Operativo e Radiomobile di Silandro.
Le ricerche a piedi, invece, sono condotte nella zona della fuga dai militari della Stazione di Prato allo Stelvio che poco dopo intercettano, nascosti in un anfratto all’interno di un’area boschiva nelle immediate vicinanze dell’abitato, un 60enne ed un 42 enne, entrambi della zona, il primo dei quali già ampiamente noto agli operanti. Al seguito hanno un “armamentario” che lascia poco spazio ai dubbi: erano a caccia di frodo. I due tentano anche una resistenza ma ben presto i Carabinieri hanno la meglio e li immobilizzano.
Saltano fuori 2 fucili modificati con silenziatore e non censiti nell’Archivio Nazionale delle Armi, una telecamera ad infrarossi, u visore notturno ed alcuni cannocchiali.
Immediate scattano anche le perquisizioni domiciliari. Nel maso di uno dei due, che pure verrà sottoposto a sequestro, i Carabinieri trovano una vera e propria macelleria clandestina di animali selvatici protetti: all’interno, infatti, vi sono 5 ungulati adulti di recentissimo abbattimento, 130 Kg di carne selvatica già macellata e conservata in un’apposita cella frigorifera.
Inoltre, ci sono anche 100 grammi di marijuana, che però appartengono al figlio del proprietario, di 22 anni, che è stato quindi denunciato per detenzione di stupefacenti.
I due bracconieri, pure denunciati alla Procura di Bolzano, dovranno rispondere di detenzione di armi e munizioni clandestine, esercizio illecito dell’attività venatoria e resistenza a pubblico ufficiale.