La pandemia ha avuto un effetto pesantissimo sul settore dei pubblici esercizi in Trentino. Un’impresa su due ha registrato nel 2020 un calo di fatturato del 33%, con una media del 20% rispetto al 2019, meglio certo che nel resto d’Italia, ma le difficoltà anche in provincia sono state tante. Parte da questa analisi l’associazione provinciale dei pubblici esercizi, che, nella fase di ripresa, fa fatica a trovare personale qualificato. Tanti hanno preferito trovare occupazione i altri settori sotto il peso dell’incertezza. Il rapporto tra nuove imprese e chiusure è purtroppo negativo, ma questo anche in epoca pre-covid. Dal 2017 al 2020 mille attività sono andate in fumo. A livello nazionale la perdita economica è stata pari a 26 miliardi. Le abitudini di cittadini e turisti, nel frattempo, sono cambiate a favore di esperienze gastronomiche non più solo in albergo, ma anche in bar e ristoranti del territorio. Nei primi 9 mesi dell’anno le presenze turistiche hanno superato la soglia dei 9 milioni con una crescita del 37,2% rispetto all’anno nero della pandemia. Dopo un giugno sottotono, agosto e settembre hanno registrato valori record. E’ questo che fa guardare al futuro con fiducia all’85% di baristi e ristoratori. Dopo chiusure a singhiozzo e capienze contingentate, occorre rimboccarsi le maniche. Per uscire dalla crisi, servono nuovi servizi di qualità, esperienze distintive per i clienti, agevolazioni e, soprattutto, personale. [fm]
COVID. FATTURATO IN CALO DI BAR E RISTORANTI: SERVE PERSONALE
28 Ottobre 2021
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