Il comitato Salviamo la Valle dei Laghi ha consegnato al presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder 1.286 firme raccolte a sostegno della petizione popolare contro la riattivazione del Cementificio Sarche All’insegna dello slogan-appello “Salviamo la valle dei Laghi”, l’omonimo comitato spontaneo rappresentato dal referente, Marco Pisoni, dal responsabile della comunicazione, Marco Albino Ferrari e da Andrea Tomasi, componente dell’organismo – precisa una nota del Consiglio provinciale – ha consegnato ha spiegato che il ritorno di Italcementi in questa zona, previsto a partire dal 1 gennaio prossimo dopo 6 anni di inattività, comporterebbe la riaccensione dei forni dello stabilimento, con la conseguente emissione di tonnellate di sostanze nocive. L’impianto – prosegue la nota – funzionerebbe a carbone che dovrebbe essere trasportato da centinaia di tir ogni giorno in Valle dei Laghi. Il comitato giudica “quanto mai inopportuna la messa in funzione del forno e la contestuale ripresa dell’attività estrattiva dalla cava adiacente”. “Noi – precisa il Comitato – non ci opponiamo alla ripartenza di questo insediamento industriale per un interesse egoistico, come il Nimby (Not in my back yard, ndr), ma prendiamo atto di una realtà oggettivamente inadatta ad ospitare un incremento di traffico pesante per il trasporto di circa 250.000 tonnellate annue, come prevede lo stesso cementificio”. Inoltre, sostiene il Comitato, l’ormai celebre claim “Respira, sei in Trentino”, suonerebbe quantomeno beffardo se riaprisse un cementificio destinato a rilasciare nell’aria atmosfera sostanze inquinanti come il monossido di carbonio, ossidi di azoto e polveri. [fm]
1286 FIRME PER NON RIATTIVARE IL CEMENTIFICIO SARCHE

6 Settembre 2021
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