Potrebbe riaprirsi il procedimento penale avviato a carico dei responsabili dei servizi sociali della Provincia autonoma di Bolzano in relazione alla tragedia del piccolo Adan Hussein (nella foto la mamma), il ragazzino curdo iracheno giunto a Bolzano nell’ottobre dello scorso anno con la sua famiglia e morto pochi giorni dopo all’ospedale San Maurizio per le complicazioni di una malattia che lo aveva costretto su una sedia a rotelle. Nei giorni scorsi la procura aveva depositato richiesta di archiviazione del procedimento avviato a carico di un funzionario provinciale con l’accusa di omissione di atti d’ufficio. L’ intera famiglia, con quattro bambini piccoli, non aveva infatti ottenuto un’adeguata assistenza dai servizi sociali provinciali. In realta’ gli accertamenti avrebbero dimostrato che all’ufficio provinciale competente non sarebbero mai state segnalate le condizioni precarie del ragazzino. Ora, pero’, i genitori della vittima hanno impugnato la richiesta di archiviazione, affidandosi all’avvocato Nicola Canestrini che contesta la tesi della mancanza di dolo da parte del funzionario provinciale coinvolto. L’atto di impugnazione si conclude chiedendo anche l’ iscrizione sul registro degli indagati di Luca Critelli, responsabile dei sevizi sociali provinciali. Nella foto la madre di Adan in lacrime ieri in tribunale (mda)
Ascolta l’intervista all’avvocato Nicola Canestrini