Rubavano dai magazzini di Rovereto costosi pezzi di ricambio della ditta in cui lavoravano per utilizzarli in officine complici. Si tratta di sei dipendenti dell’Arcese Trasporti, denunciati a piede libero per di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e all’autoriciclaggio, a conclusione di un’operazione dei carabinieri del nucleo operativo di Riva del Garda e della finanza.
I titolari dell’Arcese avevano denunciato ai carabinieri la presenza di cifre spropositate nelle fatture per l’acquisto dei pezzi di ricambio. L’indagine, denominata ‘Operazione tre carte’, ha portato a scoprire false fatturazioni da parte di ditte esterne di Milano, Verona e Brescia, che facevano risultare false manutenzioni su veicoli dell’Arcese. Illeciti profitti per circa mezzo milione di euro risultano essere stati accumulati a partire dal 2014. Il Tribunale di Rovereto ha disposto dunque una serie di sequestri a carico di un dipendente dell’azienda, di 40 anni, ritenuto la mente del presunto gruppo criminale.
L’uomo avrebbe accumulato illecitamente un patrimonio di oltre 425.000 euro, costituito, per circa 200.000 euro, da denaro depositato presso un Istituto di Credito del Bresciano, da un’abitazione sulla sponda bresciana del Lago di Garda, del valore di 180.000 euro, e un autoveicolo e otto motoveicoli, del valore di 45.000 euro. Tra i mezzi sequestrati figurano anche moto d’epoca e da competizione, acquistate con i proventi illeciti della truffa. Gli indagati, secondo l’accusa, avrebbero sfruttato le loro posizioni di responsabilità e controllo all’interno dell’azienda per sottrarre pezzi dall’officina di Rovereto. I sequestri sono stati disposti dal gip del Tribunale di Rovereto, Riccardo Dies.