Il Comitato laici trentini per i diritti civili lancia una class action nei confronti della Provincia di Trento, accusata di aver negato, negli ultimi tre anni, a coppie con problemi di fertità la possibilità di sottoporsi alla fecondazione eterologa e di veder rimborsato quanto speso per sostenere gli interventi necessari per avere un figlio. Tutto ha origine dopo una sentenza della Corte Costituzionale del 2014, che cancellò il divieto di ricorrere all’eterologa. Le altre regioni d’Italia si sono adeguate ad una simile decisione, il Trentino no. Al punto che una coppia, che si era rivolta ad una clinica altoatesina, ha deciso di rivolgersi ai giudici. Il Tribunale ha dato loro ragione, ma l’azienda sanitaria ha proposto agli aspiranti genitori un rimborso forfettario, che copre poco meno della metà dei costi sostenuti, pari ad 8000 euro. Il Comitato laici trentini chiede alle altre coppie di alzare la voce per ottenere un rimborso complessivo compreso tra i 100 e i 200mila euro. Le coppie interessate dovrebbero essere 150-200. (fm)
Sentiamo l’avvocato Alexander Schuster: