La vicenda di Adan, il 13 enne sulla sedia a rotelle morto in ospedale a Bolzano dopo essere stato abbandonato sulla strada con i familiari. Il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher e l’assessora alle politiche sociali Martha Stocker si sono dichiarati “molto colpiti” dalla vicenda. Kompatscher e Stocker parlano di “drammatica vicenda umana” e si stringono ai familiari del ragazzo in questo momento di grande dolore. Inoltre, dicono, verranno avviate tutte le verifiche necessarie a capire i motivi che hanno portato a questo tragico epilogo”. Il ragazzo curdo, originario di Kirkuk in Iraq, era giunto con la sua famiglia da pochi giorni in Alto Adige dopo che la richiesta di asilo era stata respinta dalla Svezia. Adan soffriva di distrofia muscolare ed un’autopsia chiarirà le cause del decesso. La Procura ha aperto un’ inchiesta. Intanto il consigliere provinciale dei Verdi Riccardo dello Sbarba ha annunciato la presentazione di un’interrogazione provinciale. Le istituzioni, dice, erano state informate. Sulla vicenda ha preso posizione anche l’amministrazione comunale. “E’ necessario – ha detto l’assessore Sandro Repetto – che vengano individuate case e strutture in grado di accogliere le persone “vulnerabili”. Sulla disgrazia ha preso posizione anche l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati che, oltre ad esprimere profondo dolore per la morte di Adan, chiede che vengano chiarite le responsabilità nella gestione dell’accoglienza a livello locale. Nessuna valutazione , invece , e’ arrivata a livello internazionale sulla decisione della Svezia di non accogliere la famiglia facendola ripartire per l’ Italia. (mda)
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