“È stata una religione per me fin da bambino”, ha raccontato Del Toro, ricordando la sua folgorazione davanti a Boris Karloff sullo schermo: “Ho capito come potesse apparire un santo”. “Sì, ero pazzo fin da bambino”, ha aggiunto, parlando di un progetto inseguito per decenni, “era nella mia lista dei desideri, e quando ne ho parlato con Ted Sarandos ho chiesto: possiamo creare un mondo intero?”.
Il film alterna soluzioni visive ardite, tra monocromie e variazioni cromatiche, con un filo rosso costante “come l’immagine della madre”, ha spiegato Del Toro, definendo la sua ambizione “operistica”. Per il regista “era importante renderlo urgente, vivo, riconoscibile adesso, non un classico messo in scena con reverenza”.
Particolarmente apprezzata la performance di Jacob Elordi, che ha dichiarato: “Il mostro sullo schermo è la forma più pura di me”.
xr7/mgg/gsl (video di Federica Polidoro)




