Il consigliere provinciale Ugo Rossi chiede in un’interrogazione se “il Trentino sia organizzato in modo adeguato per attuare il piano strategico vaccinale, in considerazione dell’importante potenziamento della campagna vaccinale che dovrà essere attuato a partire da metà aprile e alla luce delle difficoltà organizzative già riscontrate e/o previste con particolare riferimento alla carenza di personale”.
Rossi osserva che “nella prima fase del piano vaccinale sono stati registrati in provincia di Trento gravi e ripetuti disservizi a causa dell’inadeguato funzionamento del sistema previsto per le prenotazioni mediante il sistema Cup online; diversi rappresentanti dei medici di medicina generale stanno riscontrando e denunciando un approvvigionamento non efficace e non puntuale, con problemi di distribuzione soprattutto nei territori periferici; è già stato riscontrato un problema di carenza di personale per cui l’Apss ha ipotizzato la chiusura di alcuni reparti ed il rallentamento di alcune prestazioni al fine di reclutare personale da mettere a disposizione della campagna vaccinale”.
L’obbligo della vaccinazione per le professioni sanitarie previsto dal decreto legge del 31 marzo – aggiunge Rossi – prevede che il lavoratore non vaccinato venga dirottato a mansioni diverse da quelle a contatto con i pazienti o gli anziani; in Trentino su quattromila dipendenti delle Rsa, mille non hanno fatto il vaccino e a questi vanno aggiunti settecento dipendenti dell’Azienda sanitaria”.