TRENTO. GIOVANE DI 27 ANNI DENUNCIA AGGRESSIONE POLITICA. CASAPOUND RESPINGE LE ACCUSE

Aggredito a pugni e calci a Trento da un gruppo di ragazzi intenti ad attaccare in strada dei manifesti coi simboli del Blocco studentesco, la sezione giovanile di CasaPound. Lo racconta in una lettera firmata un giovane di 27 anni, che spiega di essere originario di Bergamo e di vivere a Trento da quattro anni. “Passandogli accanto, pur rimanendo in silenzio e non avendo risposto a nessuna delle provocazioni – scrive – sono stato seguito per un centinaio di metri e raggiunto all’altezza del cinema Astra (poco fuori dal centro, ndr). Mi è stato chiesto se fossi un antifascista – domanda alla quale non ho neppure avuto il tempo di rispondere prima di essere colpito da un pugno in pieno volto. Una volta caduto a terra stordito, sono stato nuovamente percosso con calci in testa e sul costato. Dopo avermi tramortito, i miei aggressori si sono dati alla fuga. In seguito – non saprei dire con certezza quanto tempo sia passato – mi sono ripreso e ho chiamato alcuni amici che mi hanno soccorso e accompagnato in ospedale. Continuo ad avere dolori addominali, alla testa e un occhio tumefatto. Giovedi 12 marzo sono dunque tornato da un medico a farmi visitare. Risultato: 9 giorni di prognosi”. “Lavoro per la Provincia autonoma – spiega e non appartengo a nessuno spazio politico organizzato, anche se come tanti credo nei valori della solidarietà, della tolleranza e della non violenza calpestati dalle pratiche di cui sono stato vittima. Non sono il primo ad essere stato vittima di tali violenze da quando è stata aperta la sede di CasaPound a Trento. Vorrei essere l’ultimo”.
Le accuse sono state seccamente rimandate al mittente da Casapound che ha diffuso un comunicato. “Apprendiamo dai giornali di una aggressione avvenuta ai danni di un ragazzo, martedì sera in Via Dosso Dossi, aggressione nella quale sono indebitamente tirati in ballo i militanti del Blocco Studentesco. Respingiamo ogni accusa che è stata rivolta a noi e ai militanti del Blocco Studentesco”. Lo scrive in una nota l’ufficio stampa di CasaPound, dopo che il giovane in questione aveva diffuso la notizia tramite una lettera firmata. “Non siamo responsabili di quello che è avvenuto la scorsa notte – scrive Casapound – e le accuse rivolteci risultano assolutamente prive di fondamento. Sta diventando sempre più frequente l’abitudine di attribuirci la paternità di gesti che non ci appartengono, ma non siamo più disposti a essere accusati di continuo per fatti non a noi imputabili”. “Siamo di fronte – prosegue CasaPound – a un’impacciata strategia politica che vorrebbe così colpirci, ma noi risponderemo, come già fatto in passato, con le numerose attività politiche e culturali. Abbiamo già avviato procedimenti per diffamazione per alcuni episodi, lo faremo anche per questo: siamo pronti a rispondere a chiunque ci accusi ingiustamente, e tenti di darci responsabilità a piacimento per ogni cosa accada in città, ci contrapporremo a una logica alla quale non siamo più disposti a sottostare”.

13 Marzo 2015


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