Poteva fare una strage una donna moldava di 60 anni, residente a Gardolo di Trento, che la vigilia di Natale avrebbe tentato di togliersi la vita e di sterminare la famiglia con il gas. Secondo quanto ricostruito, la donna, ora accusata di tentato omicidio, dopo aver manomesso il tubo del gas della cucina, ha reso inutilizzabile il sensore di rilevamento per impedire a marito e figli, entrambi adolescenti, di svegliarsi durante il sonno. Ad allertare i carabinieri è stato il marito della donna, che, svegliatosi per andare a lavorare, ha percepito un forte odore di gas nell’appartamento, mentre la moglie era riversa sul pavimento della cucina. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la vittima, già in cura presso il centro di igiene mentale, avrebbe reciso parzialmente il tubo del gas presente sotto il lavello e manomesso con del nastro il sensore di rilevamento dei gas posto all’altezza di circa 3 metri. La donna si era premunita anche di chiudere tutte le stanze delle camere dove dormivano i familiari. La 60enne è ora ricoverata presso l’ospedale Santa Chiara di Trento
Ascolta l’intervista al capitano dei carabinieri di Trento Paolo Iacopini