Nel 2018 i fascicoli aperti dal difensore civico della Provincia di Trento sono stati 838, i tempi di risposta sono migliorati ma resta ancora molta distanza da colmare tra cittadini e pubblica amministrazione. Il dato emerge dalla relazione annuale della dottoressa Daniela Longo, ormai giunta a fine mandato. Le maggiori criticità riguardano proprio la trasparenza degli enti pubblici soprattutto nel campo sanitario per quanto riguarda la gestione della privacy. Nonostante la riforma Madia preveda di ottenere documenti senza motivazione, ha detto l’avvocato Longo, spesso i Comuni si trincerano dietro la privacy per negarli. Al centro del lavoro dell’ufficio vi sono stati anche i sistemi di calcolo dei tributi e i rapporti con l’Itea per quanto riguarda l’accesso all’edilizia abitativa pubblica. In calo il lavoro del garante in materia di minori: si è passati da 75 casi nel 2017 ai 52 del 2018. A preoccupare però è il rapporto dei giovani con internet e le tensioni con i genitori in famiglie separate. Il prossimo 12 marzo il consiglio provinciale è chiamato ad esprimersi sulla scelta dei nuovi garanti, sempre più spesso alle prese con un organico depotenziato. [fm] [Sentiamo l’avvocato Daniela Longo:]




