Torna in Trentino l’allarme della processionaria. Con le condizioni climatiche cambiate questo lepidottero che un tempo faceva la comparsa massiccia ogni sette od otto anni, ora si ripresenta puntualmente ogni anno tra febbraio ed aprile. Ad essere maggiormente esposti cani e gatti che odorando fiori e piante possono inalare i peli, provocando così il soffocamento e la morte dell’animale. Fastidiosi anche gli effetti sull’uomo: sulle persone particolarmente sensibili il contatto con i peli del lepidottero possono provocare una reazione allergica fino allo schock anafilattico. Tra gli interventi di prevenzione particolarmente indicato risulta essere l’insetticida biologico e, d’inverno, la rimozione dei nidi. [mda] [Ascolta l’intervista a Cristina Salvadori, ricercatrice della Fondazione Mach]