Il partito democratico sembra intenzionato a cedere alle richieste della Volkspartei per arrivare in tempi brevi ad un accordo sulla toponomastica di montagna in Alto Adige, con contestuale eliminazione di molti toponimi attualmente in forma bilingue ed ora destinati ad una tedeschizzazione forzata. Roberto Bizzo, l’ attuale presidente del consiglio provinciale che si sta opponendo all’accordo capestro caldeggiato dalla Svp , potrebbe essere sfiduciato dal proprio partito e rimosso dalla commissione dei sei. Si tratta del più clamoroso cedimento politico degli ultimi tempi in provincia di Bolzano che porterà ad una graduale cancellazione della versione bilingue di diversi nomi di località di montagna in Alto Adige. Tutto questo nonostante lo statuto di autonomia, che è legge costituzionale, preveda espressamente l’obbligo della bilinguità della toponomastica altoatesina. In realtà in gioco non ci sono nuovi diritti per i sudtirolesi ma il Pd sta cedendo alla pretesa della Volkspartei di comprimere il diritto della comunità italiana di utilizzare la propria lingua nel rapporto con il territorio. Intanto a livello politico la questione sta mettendo a nudo la debolezza politica della comunità italiana. La vicenda, anche a seguito della posizione assunta dl Pd che vorrebbe scaricare un proprio rappresentante storico come Bizzo, ha sorpreso anche i verdi
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