Il giudice per le indagini preliminari di Trento, Claudia Miori, ha disposto l’archiviazione per otto degli indagati, tutti di nazionalità irachena, nell’inchiesta sul presunto sodalizio terroristico internazionale di matrice islamica, che aveva la sua cellula organizzativa a Merano. Il gip ha sostanzialmente condiviso gli elementi contenuti nella richiesta di archiviazione presentata dai pm titolari dell’inchiesta, il procuratore capo, Giuseppe Amato, e i sostituti Pasquale Profiti e Davide Ognibene, scrivendo chiaramente nel decreto di archiviazione che gli elementi acquisti non sono idonei a sostenere l’accusa. Come noto, gli atti del procedimento erano stati trasmessi per competenza territoriale da Roma a Trento. Dei 17 indagati, la Procura di Trento aveva stralciato otto posizioni, motivando la decisione con una solida memoria. Delle posizioni stralciate dal procedimento solamente due erano in carcere a Trento e Bolzano. Tra le posizioni archiviate, vi è anche quella di Goran Mohamad Fatah, nato in Iraq ma residente a Merano, finito nell’inchiesta per le sue frequentazioni con Abdul Rahman Nauroz, ritenuto dagli inquirenti il capo della presunta cellula meranese, attualmente in carcere. Nella memoria difensiva di Fatah, rappresentato dall’avvocato Christian Dorigatti, si ricorda come “Nauroz stesso afferma esplicitamente che Mohamad Fatah Goran era sì un fratello mussulmano ma nulla più, cioè non era una persona su cui poter contare.
Ascoltiamo l’avvocato Stefano Zucchiatti, difensore di alcuni indagati: