Omicidio volontario: è con questa ipotesi, riferisce la stampa locale, che il giudice per le indagini preliminari Marco Tamburrino ha disposto la riesumazione del cadavere di Artur Karaboja, falegname di origini albanesi, trovato morto a Cavareno appeso ad una corda nell’estate del 2016. Il corpo verrà sottoposto ad autopsia, che non era stata eseguita all’epoca.
Il fascicolo a carico di ignoti è stato aperto anche in seguito agli elementi che la famiglia, la sorella Hajrije in particolare, che non aveva creduto all’ipotesi del suicidio e che si era rivolta anche alla redazione della trasmissione “Chi l’ha visto?”, è riuscita a presentare per suffragare l’ipotesi che il fratello non si sia tolto la vita.
A nove anni di distanza dal decesso, il caso di Artur Karaboja torna di attualità dopo una doppia richiesta di archiviazione da parte dal pubblico ministero. Oltre alla televisione e alla legale livornese Silvia Mesturini, la sorella ha impegnato nella propria battaglia alla ricerca di “verità e giustizia” anche un investigatore privato, un medico legale e la criminologa Cristina Brondoni.
La riesumazione della salma e l’esame autoptico sono in programma già la prossima settimana.
SUICIDIO KARABOJA, CASO RIAPERTO PER OMICIDIO DOPO 9 ANNI
Trovato morto a Cavareno, l'autopsia la prossima settimana

Foto: Ansa
28 Marzo 2025
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