Nuova ferita per le vittime della tragedia di Stava. Il comune di Tesero, alle prese con problemi di spazio al cimitero del paese, ha deciso di accollarsi le spese per la cremazione delle persone decedute per cause naturali ma non delle vittime dell’immane distastro ambientale, che, come si ricorderà, nel luglio 1985 causò la morte di 268 persone. A farsi portavoce del malcontento è stata Ivana Gilmozzi, che ha raccontato come i parenti delle vittime si sono visti recapitare a casa una fattura da 500 euro. Il vicesindaco Giovanni Zanon si è giustificato dicendo che per le vittime di Stava ci saranno nuove aree di inumazione. Per gli altri, invece, la cremazione è obbligata per problemi di spazio.
La cremazione delle vittime è a pagamento, quella degli altri defunti no