Come avete sentito dai titoli, i vitalizi d’oro dei consiglieri provinciali e regionali continuano a provocare polemiche e accuse durissimo a livello sociale. Oggi si è scoperto che la tanto decantata riforma è sostanzialmente uno specchietto per le allodole nel senso che i politici regionali continuano a riservarsi un trattamento pensionistico esclusivo con cifre che nemmeno supermaneger di aziende da 200 milioni di euro di fatturato ottengono. Ma non è solo una questione si cifre. E’ il trattamento differenziato rispetto a tutti gli altri cittadini a risultare un vero e proprio schiaffo morale. I politici infatti si sono costruiti un sistema previdenziale completamente sganciato dai contributi effettivamente versati. Insomma se i normali cittadini da qualche anno hanno dovuto accettare il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo, i politici regionali si sentono in diritto di incassare 5 dopo aver versato 1. La riforma, insomma, si sta rivelando un clamoroso bluf. Le reazioni non mancano.
Sentiamo Toni Serafini della Uil di Bolzano: