Dramma familiare in una villetta a Roverè della Luna. Giorgio Tomasi, contadino di 46 anni, ha tentato stamani di uccidere la moglie Saula Susat, casalinga di tre anni più giovane, e poi, pensando di averla ammazzata, si è gettato con l’auto in un dirupo in Val di Pejo. Entrambi sono ricoverati all’ospedale Santa Chiara di Trento
Il dramma familiare si è consumato in un’abitazione di via Nuova a Roverè della Luna. I due, secondo quanto riferito dagli inquirenti, sarebbero stati in fase di separazione. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, l’uomo, che forse non accettava la fine della loro relazione, al culmine di un litigio avrebbe prima picchiato la moglie, colpendola anche con un bastone in testa, poi avrebbe afferrato un coltello, mirando all’addome della donna. La moglie è rimasta a terra esanime. A quel punto il contadino, convinto di averla colpita a morte, è salito in auto per raggiungere la Val di Sole, ove abitano due sue sorelle. All’altezza di Peio Giorgio Tomasi avrebbe schiacciato a fondo l’acceleratore gettandosi con l’auto in un dirupo con l’obiettivo di farla finita. (foto dei rottami dell’auto fornita dai carabinieri)
Ad allertare i carabinieri è stato un testimone, che ha assistito alla scena. Nella vettura dell’uomo sono state trovata alcune lettere, rivolte alla figlia 17enne, che ignara di quanto stava accadendo si trovava a scuola. Nei biglietti l’uomo si scusava per aver ucciso la madre, un elemento che secondo gli inquirenti avvalorerebbe la tesi del tentato omicidio premeditato. Entrambi i coniugi sono ora ricoverati all’ospedale Santa Chiara di Trento. La donna, ritrovata in casa in una pozza di sangue ma ancora in vita grazie al pronto intervento dei carabinieri, è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico, ma è fuori pericolo. Per lei la prognosi è di una trentina di giorni. Il marito, invece, è ricoverato in rianimazione in coma farmacologico, le sue condizioni sono gravi. Nei confronti dell’uomo l’ipotesi di reato è di tentato omicidio, ma al momento nei suoi confronti la magistratura non ha preso alcun provvedimento restrittivo. Le indagini sono coordinate dal pm di Trento Carmine Russo. Lunedì prossimo il pm valuterà la situazione e sarà disposta una consulenza medica per valutare se le ferite inferte alla donna fossero potenzialmente mortali.


