I 20 centesimi di Londra sono un ricordo più lontano e meno doloroso adesso. Dopo l’argento con l’amica Francesca Dallapè nel sincro, esattamente una settimana dopo, sotto il cielo di Rio stavolta illuminato da un tiepido sole, Tania Cagnotto chiude il cerchio della sua straordinaria carriera con il bronzo nel trampolino da tre metri.
L’azzurra scrive un altro capitolo della storia dei tuffi in rosa ai Giochi, che mai prima di Rio erano entrati nel medagliere a cinque cerchi. L’addio alle piscine olimpiche della Cagnotto è da oscar, perché alla bolzanina mancava solo la medaglia individuale a cinque cerchi. Se la prende, lei unica europea dietro alle imprendibili cinesi. Lo fa con un finale al cardiopalma. Con un ultimo tuffo da 81 punti (il doppio salto mortale e mezzo rovesciato carpiato), Tania realizza il suo primato personale con 372,80, e mette la pressione tutta sulle spalle della canadese Abel, quella con cui ha fatto la gara per il podio.
La medaglia olimpica pesa e una sbavatura può costare caro alla nordamericana che sbaglia il tuffo decisivo e scende dal podio olimpico virtuale. Su quel podio sale l’azzurra che guarda il tabellone, esulta, e abbraccia il padre Giorgio: è bronzo con cinque punti di vantaggio sulla Abel. E’ la 20/a medaglia per l’Italia a Rio.
E’ il sogno inseguito da una vita. Ma quelli a Rio sembrano davvero gli ultimi tuffi di Tania: “I prossimi non conteranno – dice la campionessa – volevo chiudere in bellezza, con il record: una giornata perfetta. Ma non ho più una goccia da dare a questo sport” le parole di congedo della Cagnotto. Alla sua ultima olimpiade, questo bronzo, che contro le imbattibili cinesi, vale un po’ come una medaglia d’oro, è la ciliegina sulla torta, fatta di ori a valanga agli europei e poi quei bronzi mondiali che l’hanno sempre messa, nell’individuale, lei unica europea alle spalle delle asiatiche. Però il cruccio di lasciare, sì con un argento in coppia con l’amica Francesca, ma senza aver messo il salto giusto nella prova individuale a cinque cerchi c’era; di li’ la voglia di spingersi fino all’altra parte del mondo, in Brasile per dire addio tra le grandi.
“Voglio chiudere in bellezza”, era il mantra in questi mesi fatti ancora di sali e scendi e asciugamani bagnati, con la testa a quel trampolino e il cuore spinto verso il matrimonio. E così è stato. Nella piscina scoperta del centro Maria Lenk ha scritto la parola fine con il capitolo più bello della sua storia olimpica. Bronzo dietro Shi Tingmao e He Zi, e gioia incontenibile. Prima i baci ai tanti tifosi che l’hanno sostenuta durante la gara, poi le lacrime, stavolta di gioia. Infine la corsa ad abbracciare la rivale, la cinese Ha Zi, che a bordo vasca ha ricevuto la proposta di matrimonio dal fidanzato, quel Qin Kai, tuffatore come lei, che ha vinto due ori olimpici a Pechino e Londra. Una proposta che il suo Stefano le ha già fatto l’anno scorso, e ora dopo i Giochi, a settembre avrà il suo lieto fine. Non le resta che ‘tuffarsi’ tra le sue braccia.
E’ stata una “giornata perfetta” per Tania Cagnotto, medaglia di bronzo nei trampolino da tre metri, che a Rio 2016 ha “chiuso la carriera in bellezza. E’ una giornata incredibile, davvero non pensavo di tornare a casa con due medaglie”, ha aggiunto l’azzurra, vincitrice con Francesca Dallapè anche dell’argento nel trampolino tre metri sincro, e arrivata “all’ultimo tuffo che contava. I prossimi non conteranno. Non ho più una goccia da dare a questo sport”.