La procura dei minori di Bolzano ha sgominato una baby gang di ragazzini tra gli 11 e i 16 anni che imperversavano in Alto Adige commettendo rapine, furti, violenze e minacce. I più grandi spingevano alle azioni i più piccoli in quanto non imputabili. Dopo mesi di lavoro si è conclusa l’indagine della procura dei minori di Bolzano sulla baby gang che da febbraio ha creato parecchio allarme sociale in città. Quindici ragazzini tra gli 11 e 16 anni, tra cui 4 femmine, hanno commesso reati in tutto il capoluogo altoatesino: aggressioni a scuola, furti e rapine nei supermercati, piccole estorsioni e minacce nei confronti di coetanei. Il gruppo ha spesso agito armato di coltelli e pistole scacciacani. La baby gang è composta da ragazzi di diverse scuole e provenienza: alcuni sono bolzanini, atri stranieri, tra i quali alcuni di origine sinta. Tutti hanno smesso di frequentare la scuola dell’obbligo e probabilmente si sono conosciuti nei centri sociali. Le forze dell’ordine non escludono che facessero uso di droghe leggere. Alle spalle, ha dichiarato il procuratore dei minori Antonella Fava, hanno situazioni famigliari disagiate e molti genitori, una volta chiamati, non si sono nemmeno presentati in procura. Al momento solo due si trovano nel carcere dei minorile di Treviso poiché gli altri ragazzi coinvolti hanno meno di 14 anni e quindi non sono imputabili. Sei sono già stati allontanati dalla famiglia con decreto del tribunale dei minori e trasferiti fuori Regione in apposite comunità. A breve, ha dichiarato sempre il procuratore Fava, verrà chiesto il rinvio a giudizio per i fatti che lo consentono, mentre buona parte dei procedimenti dovrà essere archiviata in quanto molti ragazzini non sono imputabili per via dell’età
Ascolta il servizio di Patrizia Orsingher