IL RALLENTAMENTO GLOBALE, CAUSE E PROSPETTIVE CON KAUSHIK BASU

IL RALLENTAMENTO GLOBALE, CAUSE E PROSPETTIVE con KAUSHIK BASU
Palazzo della Provincia, Sala Depero – ore 17,00

Secondo incontro in programma per questa prima giornata quello con Kaushik Basu, vicepresidente della Banca Mondiale che ha analizzato tutta l’economia mondiale. Stiamo passando per una lunghissima recessione che interessa tutti, partendo dalla crisi dei Subprime degli Stati Uniti, la crisi immobiliare e di sovrapproduzione che dal mercato statunitense è partita nel 2008 fino ai giorni nostri. La crisi americana è stata esportata nei capitali europei, questo perché ormai tutti i Paesi investono nei titoli di stato di altre nazioni per garantirsi una copertura e ciò fa si che il danno di uno si trasferisce, anche se in proporzioni minori, ad un altro. I capitali dei Paesi Europei hanno dovuto assorbire la perdita di valore di una parte di quegli investimenti e ciò ha fatto si che venisse alla luce il problema del rischio, quel famoso “spread”. Il rischio che qualcuno non riuscisse a pagare i propri debiti, che si potesse trovare senza liquidità per la gestione della burocrazia del proprio Paese.
Questo ha determinato che chi aveva un debito pubblico molto alto (Italia, Spagna e Portogallo) si è visto aumentare il costo del denaro (il denaro che ogni stato paga per gli interessi sul proprio debito) in proporzione al proprio spread, al quantitativo del proprio debito, e alla presenza di speculazioni mirate contro di esso. Per la Grecia il problema è stato diverso, il suo debito iniziale non era molto alto ma il Paese aveva una produzione a zero e la struttura rischiava la bancarotta.
Questo problema del costo del denaro ha messo in crisi moltissimi Stati e alcuni se ne sono avvantaggiati (Germania).
Basu ha messo in evidenza anche il fatto che l’Unione Europea è solo un’unione monetaria, non fiscale. Questo ha determinato che molti vincoli vadano in una direzione ma che le singole politiche fiscali vadano in un’altra. Il punto d’incontro è spesso differente e gli Stati non trovano un’omogeneo sistema di governare le emergenze creando altri squilibri.
Se a questo aggiungiamo che le economie di tutti i Paesi emergenti, che di fatto hanno trainato la produzione in questi ultimi tempi, hanno rallentato, troviamo il mix perfetto per questa crisi che sembra infinita.
Kaushik Basu, che è indiano, ha poi sviscerato anche i numeri dell’economia dei Paesi asiatici, guardandoli sempre da un punto di vista di uomo di banca. La Banca Centrale Europea o la Banca Mondiale, hanno l’obiettivo di garantire la stabilità dei prezzi e fra le loro armi hanno la possibilità di immettere sul mercato nuova moneta e di far cambiare il prezzo dei tassi di interesse mediante una modifica del costo del denaro. Negli anni la BCE ha gestito situazioni di prestito in maniera troppo facile, con valutazioni che non erano obiettive e adesso ne paghiamo il conto. La situazione migliorerà solo se i Paesi dell’Unione Europea, troveranno una strada comune di politiche monetarie e fiscali in modo da garantire stabilità a tutto il continente. Considerando l’ampiezza complessiva della regione, e la sua potenza economica, questo si rifletterà poi sull’economia degli altri continenti.

3 Giugno 2016


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