Secondo l’associazione trentina Acav l’unico modo per evitare i viaggi della speranza nel Mar Mediterraneo, come le tragiche conseguenze che purtroppo ben conosciamo, è quello di aiutare i migranti nella loro terra d’origine. In tale direzione va il progetto Kobobo. In una piccola realtà a nord ovest dell’Uganda preparati formatori insegneranno a 750 rifugiati congolesi a lavorare la terra. La Provincia di Trento appoggia il progetto. Negli ultimi 25 anni sono stati spesi 4,7 milioni di euro per finanziare circa 130 progetti di solidarietà internazionale in Uganda, tra questi una quarantina sono stati portati avanti con la collaborazione di Acav.
Ascoltiamo il presidente di Acav Luigi Santarelli:



