E’ ripreso davanti al tribunale di Bolzano il processo a carico dei dirigenti Fidal Pierluigi Fiorella e Giuseppe Teodoro Fischetto, entrambi medici, e di Rita Bottiglieri dirigente dell’ area tecnica della stessa federazione di atletica leggera. Sono tutti accusati di favoreggiamento per non essere intervenuti a fermare Alex Schwazer, pur potendo intuire – secondo l’ accusa – che il marciatore sudtirolese faceva uso di sostanze dopanti in vista delle Olimpiadi di Londra. già nel 2010, due anni dopo l’oro olimpico, Alex Schwazer era considerato dal comandante del centro sportivo dei carabinieri di Bologna, un atleta da controllare perche’ c’ era il sospetto che i suoi successi non fossero tutti farina del suo sacco. e’ quanto ha rivelato davanti al tribunale di Bolzano in qualita’ di teste il suo ex allenatore Michele Didoni, carabiniere in forza al centro sportivo dell’ Arma di Bologna di cui faceva parte anche Schwazer. Didoni ha pero’ anche sottolineato di non aver mai avuto l’ impressione che Schwazer si dopasse ma Alex gli aveva fatto intendere di sentirsi un ingenuo rispetto a tanti altri atleti stranieri che lo facevano regolarmente uso di sostanze per migliorare le propri prestazioni atletiche. Didoni ha anche rivelato che Schwazer soffriva tremendamente se non riusciva ad ottenere risultati sportivi lusinghieri. l’ ex allenatore, che in un primo tempo era stato inquisito e poi prosciolto, e’ rimasto colpito negativamente nell’ apprendere dal pubblico ministero di non essere mai stato considerato da Schwazer il suo allenatore. A tal proposito a fine udienza ha rilasciato un brevissimo commento sarcastico.
Ascoltiamo Michele Didoni: