Quanto la corruzione permea la vita quotidiana dei cittadini italiani? A questa scomoda domanda ha dato una risposta giovedì 9 novembre Piercamillo Davigo, Presidente della II Sezione Penale presso la Corte di Cassazione, nell’ambito dell’incontro “Le insidie della corruzione”, organizzata dall’ANM-Sezione Trentino Alto Adige e dall’Associazione Cristallo per il percorso “Le vie del sacro”, in collaborazione con le Acli, la Diocesi di Bolzano-Bressanone, la Caritas Bolzano-Bressanone e Arci Bolzano e Arciragazzi Bolzano. La serata è stata moderata dal sostituto procuratore Pasquale Profiti.
Piercamillo Davigo, Presidente della II Sezione Penale presso la Corte di Cassazione sarà ospite del Cristallo per una serata dedicata a “Le insidie della corruzione” che intende indagare quanto questa strisciante prassi permei la vita quotidiana dei cittadini e quanto sia necessario un cambiamento di passo, un nuovo stile di vita che risponda all’esigenza collettiva e personale di onestà e correttezza.
Dopo oltre un quarto di secolo dallo scandalo di “Mani Pulite”, uno dei suoi protagonisti, già pm del Pool di Milano e ora attualmente giudice in Cassazione, sostiene l’importanza di una riforma della legge in materia. In una recente intervista Piercamillo Davigo ha evidenziato come oggi siano alte le pene massime per questo reato ma, paradossalmente, siano invece risibili le pene minime, per cui pochi, anzi, pochissimi, rischiano di rispondere davanti alla legge per i reati commessi. “Sulla corruzione oggi la popolazione è rassegnata – dice Davigo – perché pensa che tutti la facciano franca. Praticamente nessuna condanna è stata eseguita: il 96% delle condanne è nei limiti della sospensione condizionale della pena, per la parte fino a 3 anni è previsto l’affidamento ai servizi sociali e per l’1% è intervenuto l’indulto che ha ridotto le pene”. Cosa fare per cambiare?