Facevano prostituire 7 ragazze tra Trento e Pavia e poi si giocavano parte dei proventi dell’attività illecita nelle sale di slot machine: è quanto emerso nel corso dell’operazione Casinò, condotta dai carabinieri di Trento, che hanno arrestato 5 persone, 4 in carcere, una ai domiciliari, oltre ad un divieto di dimora nel capoluogo trentino. Per loro l’accusa è di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Le indagini, partite a settembre dello scorso anno, hanno permesso di smantellare una banda composta da albanesi e romeni, compreso un 36enne roveretano Christian Maule. Le lucciole, tutte sui 30 anni, romene, incontravano i clienti a Trento nord tra via Bolzano e via Brennero, in 3-4 appartamenti e a Pavia, in via Scarponi, dove vivevano alcuni degli arrestati. Ciascuna ragazza portava a casa ogni mese circa 8000 euro. Una curiosità: nella banda vi erano anche due donne, che, oltre a prostituirsi, sfruttavano a loro volta altre ragazze, creando un meccanismo in stile matrioska all’interno dell’organizzazione. La banda, infine, si divideva geometricamente la zona dove le ragazze si prostituivano con il pagamento anche dell’affitto per la piazzola.
Sentiamo il tenente colonnello Giovanni Cuccurullo: