MORTE IN PALESTRA, LA FAMIGLIA DI SOCIN CHIEDE ALTRE INDAGINI

Per la morte di Maurizio Socin all’interno della palestra delle scuole Archimede di Bolzano di cui era custode, la famiglia chiede nuovi accertamenti legali e si è opposta alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura della Repubblica. I famigliari ritengono non sia credibile la tesi sposata dall’ispettorato del lavoro e fatta propria dalla Procura secondo la quale Socin sarebbe rimasto vittima di un incidente durante alcuni lavori che stava effettuando in palestra su iniziativa personale, in quanto intendeva allenarsi a fine turno di lavoro. Socin morì cadendo da una scala, sistemata su un seggiolone per arbitri di pallavolo, con cui intendeva raggiungere il soffitto della palestra per ancorare delle funi. La famiglia ritiene non credibile la tesi dell’iniziativa personale e sospetta che qualcuno avesse dato alla vittima un compito che non rientrava nelle sue mansioni e per il quale non aveva una specifica preparazione sotto il profilo della sicurezza. [mda]

16 Gennaio 2020


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