Nel solennità dell’Immacolata, poco dopo l’apertura della Porta Santa con cui Papa Francesco ha dato il via in San Pietro all’Anno della Misericordia, l’arcivescovo Luigi Bressan ha presieduto questa mattina la tradizionale messa nella basilica di Santa Maria Maggiore a Trento. Nell’omelia sul
Vangelo dell’Annunciazione dell’Angelo a Maria, monsignor Bressan ha ricordato i cinquant’anni esatti (8 dicembre 1965) dalla conclusione del Concilio Vaticano II. Riferendosi quindi all’inizio dell’Anno Santo straordinario, si è soffermato sul ruolo di Maria “madre di misericordia”, avendo lei sperimentato per prima la misericordia di Dio celebrata in quest’Anno giubilare.
L’arcivescovo ha richiamato le “attenzioni che dobbiamo avere – ha precisato – verso gli afflitti, gli infermi, i peccatori, quanti necessitano di consiglio, di soccorso, di speranza. Sono
le opere di misericordia, per le quali la devozione mariana ci dà stimolo”. Durante la liturgia nella basilica cittadina, primo santuario mariano della Diocesi, è stato conferito anche il ministero di Lettore a un giovane del Seminario diocesano (Enrico Clamer, 23 anni di Cavedago) e a Paolo Andreolli di Lenzima che si prepara al diaconato permanente.
A conclusione della messa l’arcivescovo ha annunciato che Santa Maria Maggiore sarà “chiesa giubilare” in alcune Feste mariane durante l’Anno Santo, mentre il Duomo lo sarà permanentemente.