La visita a domicilio di un medico di guardia è doverosa anche solo per somministrare ad un paziente ormai morente dei medicinali in grado di alleviare il dolore. Lo ha ribadito in sentenza la Corte di Cassazione che ha confermato la sentenza di secondo grado a carico di un medico di guardia in servizio in Alto Adige la notte del 28 luglio 2012 che decise di non intervenire a domicilio per effettuare una iniezione di morfina ad un’anziana donna ammalata di cancro e ad uno stadio finale. In primo grado il medico era stato assolto “perchè il fatto non costituisce reato”. In appello, però, la Corte accolse in pieno la tesi della procuratrice Donatella Marchesini rilevando l’esistenza del reato di rifiuto di atti d’ufficio disponendo poi l’assoluzione per tenuità del fatto. Ora la Cassazione ha confermato la sentenza. Se un medico non interviene anche solo per alleviare il dolore ad un paziente ormai incurabile commette dunque reato.
UN MEDICO DEVE ALLEVIARE IL DOLORE AD UN MORIBONDO

Foto: Stoyan Haytov © 123rf.com
24 Marzo 2020
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