La composizione del nuovo consiglio comunale di Bolzano non sembra in grado, almeno al momento, di risolvere i problemi di governabilità della città di Bolzano. Entrambi i candidati approdati al ballottaggio di domenica 22 maggio devono trovare una maggioranza stabile che al momento non c’è.
La Volkspartei al momento non si è sbilanciata ma è evidente che il partito democratico potrà mettere sul piatto della bilancia anche i rapporti a Roma per la gestione e lo sviluppo dell’Autonomia. La Svp non ha sicuramente alcun interesse ad inimicarsi il partito principale di governo. Caramaschi, però, dovrà cercare un’intesa stabile anche con i Verdi e, probabilmente, con il centrista Gennaccaro. A meno che non si tenti il coinvolgimento del Movimento Cinque Stelle, che conta sei consiglieri, ma che per il momento ha sempre privilegiato una posizione di isolamento politico. Entrambe le ipotesi di lavoro si presentano problematiche.
Sentiamo Sandro Repetto, capolista del partito democratico a Bolzano e candidato più votato:
Risulterà probabilmente decisivo il tentativo annunciato da Renzo Caramaschi di coinvolgere nella possibile nuova maggioranza, i Verdi che in realtà nella scorsa legislatura furono lo scoglio contro il quale andò a sbattere il Pd, Volkspartei e l’allora sindaco Spagnolli. Ora che il progetto Benko ha ottenuto il via libera con la recente consultazione popolare sarà forse più facile trovare un’intesa anche con l’area verde.
Sentiamo Maria Laura Lorenzini:
E’ ancora più in salita la strada per Mario Tagnin che parte da appena 9 voti sicuri e non è certo di riuscire a coinvolgere nemmeno l’ex parlamentare di alleanza Nazionale Giorgio Holzmann. La speranza di Tagnin è di convincere la Volkspartei ed il movimento cinque stelle a replicare l’esperienza vincente che attualmente regge la giunta comunale di Laives. Ma la strada, ripetiamo, è nettamente in salita.
Sentiamo Maurizio Fugatti della Lega Nord: