“Bisognerà esaminare se ci sono i presupposti per riaprire la revisione del lodo del Tas. Siamo già contenti di aver superato l’udienza filtro. Che poi adesso è arrivata la decisione di aprire il procedimento, vuol dire che l’esposizione sembra fondata e poi vediamo”.
Lo ha detto Gerhard Brandstätter, il legale di Alex Schwazer, commentando la decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo. L’avvocato si è detto scettico per quanto riguarda un eventuale accordo extragiudiziale, i cui termini scadono a metà novembre. “Resta la soddisfazione, che quello che è stato affermato non è campato per l’aria”, ha aggiunto Brandstätter.
“L’ingiustizia sportiva (con la sospensione di otto anni, ndr.) è stata fatta e non si può tornare indietro, però si potrebbe arrivare a una riabilitazione anche a livello sportivo e a un risarcimento dei danni”, ha aggiunto il legale. Il vulnus da parte della Svizzera è stato, secondo il legale del marciatore, la “mancata considerazione del procedimento di archiviazione in Italia, che diceva che il fatto non sussisteva”.[Vs]



