La crisi economica ha acuito le controversie tra i contribuenti e il fisco. A dirlo è stato il presidente della Commissione tributaria di II grado di Trento, Corrado Pascucci, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario tributario a Palazzo Geremia nel capoluogo. Dal 2008 ad oggi, ha evidenziato Pascucci, sono state introdotte nuove tasse e spesso l’amministrazione ha dovuto ridurre drasticamente le risorse a disposizione per le politiche sociali di sostegno, mettendo in seria difficoltà i cittadini. Sul fronte dei numeri, le controversie pendenti sono in calo, nel 2014 erano 1025 davanti alla commissione di primo grado, l’anno dopo 987 con un abbattimento dell’arretrato di 38 procedimenti. I ricorsi a fine 2015 sono stati 409. In aumento il numero di sentenze impugnate, in un caso su tre la spunta il contribuente. Il presidente Pascucci ha poi richiamato il problema dell’organico. La seconda sezione, ad esempio, lavora con 8 giudici a fronte dei 12 previsti. Nel 2015 i 409 ricorsi presentati alla prima commissione hanno riguardato imposte per circa 42 milioni di euro, gli appelli hanno pesato per altri 26 milioni di euro. I casi più diffusi riguardano i ricorsi dei professionisti, volti ad ottenere i rimborsi dell’Irap, l’impugnazione delle rendite catastali e i ricorsi delle imprese che hanno sede legale all’estero ma che lavorano in Italia. Il bilancio finale è comunque positivo, ha concluso il presidente Pascucci. In questo territorio sono estranee le inefficienze, che invece affligono altri uffici nel resto d’Italia.
Ascoltiamo il presidente dell’ordine dei commercialisti di Trento Maurizio Postal: