Crollo degli stranieri residenti in Trentino. Per la prima volta da oltre 20 anni, nel giro di un solo anno, circa 800 immigrati hanno deciso di lasciare la provincia per cercare lavoro altrove. La diminuzione è dell’1,4%. Chi resta fa meno figli rispetto al passato. La colpa è della crisi economica, che costringe anche gli stranieri ad adeguarsi agli standard europei. Sono questi i dati salienti del Rapporto Immigrazione in Trentino, curato dal Cinformi. Al primo gennaio 2015 gli stranieri residenti in provincia erano 50.104 pari al 9,3% della popolazione locale, un valore superiore di un punto percentuale rispetto alla media nazionale. In cima ai paesi di provenienza si collocano Romania, Albania e Marocco. Nel 2014 sono nati 833 bambini da genitori stranieri con un calo dell’8% rispetto all’anno precedente. Sul fronte occupazionale, tre assunzioni su quattro in agricoltura riguarda gli stranieri, nell’industria l’incidenza è di uno su tre e nei servizi uno su quattro. Sul fronte dei profughi, nel 2015 sono transitati in Trentino circa 1200 migranti.
Ascoltiamo Maurizio Ambrosini co-curatore del Rapporto: