IN ITALIA MANCA UNO SPIRITO IMPRENDITORIALE MANAGERIALE

“Imprenditori cercasi, innovare per riprendere a crescere”, un lavoro di Flavia Faggioni e Sandro Trento che si interroga su un problema antico, quello del grado di innovazione degli imprenditori italiani secondo due spinte, da un lato, il rinnovamento tecnologico, dall’altro la globalizzazione. Nel libro si sottolinea con molta efficacia, il ruolo del cambiamento tecnologico, la figura dell’imprenditore sempre più agente del cambiamento in atto. La domanda che lo studio si pone è come mai in Italia non si riesca a sfruttare i vantaggi competitivi e conoscitivi per trasformarli in idee imprenditoriali. Ciò che manca, non è chi fa nascere l’impresa, ma la capacità manageriale, chi pensa a come fare crescere le idee. Problema risolvibile ma dobbiamo insegnare agli imprenditori a diventare imprenditori manager.
Nel libro si sottolinea con molta efficacia, il ruolo del cambiamento tecnologico nei confronti della figura dell’imprenditore sempre più protagonista di questo cambiamento, sta cambiando il modo di produrre e di distribuire ricchezza.

Queste tecnologie, per le loro caratteristiche, hanno inaugurato nuovi settori, nuovi beni, ma in realtà l’apporto più importante proviene dal fatto che hanno un carattere pervasivo su tutto il resto del sistema produttivo. I Paesi che sanno adattarsi maggiormente a questo nuovo paradigma, crescono di più.

Nel libro c’è una prima valutazione del tipo di risposta delle imprese italiane a queste opportunità da dove si evince che la risposta è stata tardiva, insufficiente, lenta e deludente. Non siamo riusciti a metterci in scia a queste trasformazioni, ma siamo rimasti ai margini. Lo vediamo nella dinamica della economia italiana che ristagna e non cresce se non a fatica per agganciarsi alla ripresa globale.
Quello che manca non è l’imprenditore, chi fa nascere l’impresa, ma la capacità manageriale, chi pensa a come fare crescere le idee.

Altro aspetto. Gli imprenditori italiani non vogliono standardizzare, ma bisogna dire che la natura stessa dell’imprenditoria italiana è più vocata alla produzione di nicchia. Accanto a questo c’è un problema di esempi, dati dalle grandi imprese, ormai assenti in Italia e di formazione, da parte delle business school, realtà estranee nel contesto formativo italiano.
Come eliminare questo ostacolo? Non è la fantasia che manca, ma la capacità di dare scala all’idea e in un mercato globale questo conta.

Si tratta di un problema risolvibile ma dobbiamo formare gli imprenditori, insegnare loro a diventare imprenditori manager. L’imprenditoria del futuro non potrà che essere collettiva, dotata di capitale umano, competenze e innovazione tecnologica, e attitudine al rischio.

5 Giugno 2016


CONDIVIDI

© RadioNBC.it - Riproduzione riservata




Primo Piano

VOLLEY CHAMPIONS LEAGUE, ITAS TRENTINO ESPUGNA BERLINO 3-0

L’Itas Trentino mette in cassaforte il passaggio in semifinale di Champions League. Ieri sera in terra di Germania i gialloblù nella gara di andata dei quarti di finale superano per 3-0 il Berlin Cycling Volley. Un risultato mai in discussione e decisamente promettente in vista della gara di ritorno, in programma il 29 febbraio a … Continua a leggere

ICE HOCKEY LEAGUE, BOLZANO MISSIONE COMPIUTA A GRAZ

Missione compiuta in terra di Carinzia. L’hockey club Bolzano Alto Adige Alperia è ai playoff, per la decima volta in undici stagioni. I biancorossi conquistano la certezza matematica grazie a una netta vittoria in casa del fanalino di coda Graz: 0 a 7 il risultato finale, in un match sempre in discesa per la compagine … Continua a leggere

SILANDRO, UN MORTO NELLA CANTINA INVASA DAL FUMO

Tragico l’esito dell’incendio divampato nella serata di sabato in una cantina nel centro di Silandro in Val Venosta. Una persona è stata trovata esanime dai vigili del fuoco nella cantina invasa dal fumo, ed è stata trasportata all’ospedale di Silandro, dove però è deceduta in rianimazione. Altre tre persone sono state portate all’ospedale per intossicazione … Continua a leggere