Nel 2015 in Trentino si è registrato un leggero aumento degli investimenti totali (+1,9%) rispetto all’anno precedente. Lo dice l’inchiesta congiunturale sugli investimenti realizzata dall’Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio di Trento secondo cui risulta che nel 2015 l’84% delle imprese del campione indagato ha effettuato investimenti, a fronte di un 16% che invece ha dichiarato di non averne effettuati.
Nello specifico, gli investimenti totali per addetto sono ammontati mediamente a 8.599 euro (7.132 euro per investimenti fissi e 1.467 per investimenti immateriali). Rispetto al 2014 gli investimenti totali sono aumentati dell’1,9% e, in particolare, dello 0,6% quelli fissi e del 9,1% quelli immateriali. L’andamento economico del 2015, seppur timidamente positivo, sembra pertanto aver stimolato un leggero aumento anche degli investimenti, sottolinea l’indagine. Esaminando i diversi settori che compongono il tessuto economico locale, si nota una variazione percentuale positiva degli investimenti per addetto che interessa il settore dei trasporti, il commercio all’ingrosso, le costruzioni e il comparto estrattivo, mentre evidenziano una dinamica negativa il settore del commercio al dettaglio e del terziario avanzato e servizi alle imprese. Per classi dimensionali, presentano una dinamica positiva le unità più grandi (oltre 50 addetti), mentre quelle più piccole rilevano variazioni di segno negativo.
Il rapporto investimenti su fatturato è risultato pari al 2,7% nel 2014 e al 2,8% nel 2015. Questo indicatore misura “l’intensità di investimento” che appare più elevata per le imprese con un numero di addetti compreso tra 11 e 50 unità. Per quanto riguarda le finalità di investimento, la ricerca ha messo in luce che le imprese trentine sembrano indirizzarsi in primo luogo verso la sostituzione di impianti usurati, guasti e obsoleti (52,5% di risposte) e, in secondo luogo, verso il miglioramento di qualità dei prodotti esistenti (27,2%). La fonte prevalente di finanziamento degli investimenti è rappresentata dall’autofinanziamento (36,8%), segue il credito bancario a medio/lungo termine (34,6%), il credito bancario a breve termine (16,0%) e il leasing (11,2%). Per quanto riguarda i rapporti con il sistema bancario, il 33,1% delle imprese del campione non ha richiesto credito, il 48,4% afferma di non aver sperimentato delle difficoltà nell’accesso al credito, mentre il 18,5% asserisce di aver incontrato delle difficoltà superiori rispetto al passato, in particolare per la richiesta di maggiori garanzie reali; seguono, come difficoltà segnalate, le limitazioni al volume dei crediti e i tassi più onerosi.