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HOCKEY SERIE A FINALE SCUDETTO. ASIAGO CAMPIONE D’ITALIA, RENON SCONFITTO 4-2 IN GARA-7

81. Serie A: l’Asiago è campione d’Italia per la quinta volta nella sua storia. All’Odegar, superato 4-2 in gara 7 il Renon che era campione in carica. Asiago – Renon 4-2 (2-2 0-0 2-0)- Serie 4-3.
Inizio di partita con l’Asiago molto concentrato che cerca spazi nella difesa di un Renon messa subito sotto pressione da una serie di dischi messi nello specchio e che Weinhandl controlla senza concedere rimbalzi. Dopo due minuti Simon Kostner si becca due minuti finendo in panca puniti, ma lo special team dell’Asiago non riesce ad organizzarsi al meglio e non costruisce qualcosa di pericoloso con l’uomo in più sul ghiaccio. Quando il pericolo sembra scampato però i vicentini passano: quarto minuto, il disco sembra in controllo della difesa alto atesina che però lo concede a Marchetti il quale amministra e spara a rete dove trova la deviazione vincente di Ulmer, prontissimo a toccare il disco quanto basta per eludere qualsiasi intervento del goalie avversario. Subita la rete il Renon si getta subito in avanti con Rissmiller che cerca subito i riflessi di un attento Marozzi, bravo a respingere prontamente con il gambale. I padroni di casa cercano di tornare in avanti e Presti mette un disco al centro ma la difesa riesce a liberare. Il raddoppio asiaghese arriva quasi in fotocopia rispetto al primo: disco ancora vagante dalla balaustra, Casetti lo addomestica e cerca un diagonale verso la porta dove Devirgilio riesce a toccarlo quanto basta per siglare il 2-0. L’Asiago sembra saldamente in controllo della situazione mentre il Renon non sembra in grado di reagire in tempi brevi, anche se Ramsey prende coraggio con un tiro nell’angolino basso addomesticato da Marozzi. Finale di periodo però che rispetto l’imprevedibilità dell’hockey, in pochi secondi il Renon si trova in doppia superiorità per le chiamate contro Bentivoglio e Devirgilio, con Rissmiller schierato come secondo terzino ad amministrare il disco. Il giocatore ex NHL si prende i compagni sulle spalle, fornisce a Gruber spazi e disco per dimezzare lo svantaggio con una botta a fil di palo. Poi è lo stesso terzino alto atesino ad imbeccare Johansson con un passaggio delizioso che il cannoniere tocca quanto basta per beffare Marozzi sul tempo, siglando così il pareggio. Ultimi frangenti di prima frazione senza emozioni, con le due formazioni che vanno al primo riposo in parità sul 2-2.

Nel secondo periodo l’Asiago cerca di ragionare di più quando attacca, mettendo comunque la solita pressione sulla difesa avversaria, costretta spesso a cambi prolungati per arginare l’insistenza degli attacchi avversari. Alla prima occasione però il Renon costruisce in contropiede un grande disco per Tudin, che davanti alla gabbia tocca trovando però la figura di Marozzi a salvare l’occasione. Weinhandl è attento sui tentativi dei veneti ma è Borgatello a spezzare la tensione offensiva scendendo e cercando l’angolino dove però c’è la pinza di un prontissimo Marozzi. A metà periodo Daccordo va in panca puniti, ma ancora una volta l’Asiago non combina niente di buono se non quando Devirgilio imbecca Bentivoglio per una deviazione al volo che risulta però debole e senza l’angolazione giusta per centrare la via della rete. Tornati in parità numerica le due squadre si fronteggiano molto a centro pista ma alla prima sbavatura l’Asiago sembra poter passare: Tessari trova un binario favorevole con la difesa avversaria scoperta, trova Benetti che una volta davanti a Weinhandl conclude a rete con un disco forse un po’ troppo affrettato che Weinhandl respinge con il gambale. A cinque minuti dalla fine Tudin si fa pescare in fallo, fuori 2 minuti ma il Renon dimostra maggiore concentrazione nel proprio terzo difensivo liberando con attenzione e soffrendo il giusto sui tentativi dei vicentini. Nel finale Ramsey si ritrova un disco d’oro per la stoccata vincente a due passi dallo slot ma non riesce a trovare l’angolo necessario per un tiro efficace, si attarda e l’azione favorevole sfuma clamorosamente. Finale con ritmo piacevole ma occasione vere e proprio pochine, così al suono della sirena squadre a riposo sempre sul risultato di 2-2.

In apertura di terzo periodo la gara ha un sussulto. Al 2’26 un disco dalla difesa pesca in contropiede Devirgilio, Alber lo aggancia e l’arbitro decreta il tiro di rigore. Lo stesso attaccante asiaghese conclude però su Weinhandl che non abbocca alla finte dell’avversario e ferma la conclusione. L’Asiago preme sull’acceleratore e mette grandissima pressione sulla difesa avversaria: Casetti ci prova mettendo un disco nel traffico, poi Iori cerca la deviazione ravvicinata con Weinhandl che si salva sul doppia tentativo di Borrelli che esalta i riflessi del portiere austriaco. Altro tiro insidioso di Hotham da posizione decentrata ma la conclusione termina alta. All’ottavo Borgatello finisce in panca puniti e l’Asiago stavolta non sbaglia: disco a Hotham sulla blu, disco raso ghiaccio su cui arriva la deviazione decisiva di Borrelli che fa esplodere l’Odegar per il 3-2. Dopo il vantaggio vicentino i cambi delle due squadre si allungano, il Renon tenta il tutto per tutto spingendosi in avanti con costanza nonostante le energie a disposizione sono ridotte al lumicino, Borgatello aggancia un disco davanti allo slot di Marozzi ma non riesce ad angolarlo per trovare la porta ben imbeccato da Simon Kostner. Al 13′ Kostner riceve da Johansson ma Marozzi chiude lo specchio e l’azione sfuma. A sei minuti dalla fine Gruber aggancia un disco appena dentro la blu, spara a rete e centra un palo clamoroso con Marozzi fuori causa, risponde subito Nigro con un disco allettante ma su cui l’attaccante italo canadese non trova la deviazione decisiva. Ad 1’39 dal termine Reymond chiama time out e decide di togliere Weinhandl per giocare con il sesto uomo di movimento, la mossa però non sortisce risultati favorevole e il disco esce dal terzo difensivo asiaghese e finisce sulla stecca di Bentivoglio che serve l’accorrente Devirgilio per il definitivo 4-2 in favore dell’Asiago a porta vuota. Ultimi secondi con tutto il pubblico in piedi a rendere omaggio al quinto scudetto della storia dell’Asiago nelle cui fila conclude la carriera Michele Strazzabosco, protagonista di tutti i titoli tricolori della squadra dell’Altopiano che festeggia così un titolo meritato anche per aver battuto un Renon mai domo.

9 Aprile 2015


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