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HOCKEY SERIE A. ASIAGO IN FINALE, RENON VINCE ALL’OVERTIME E PAREGGIA LA SERIE CON IL VALPUSTERIA

Altra grande serata di hockey ghiaccio. L’Asiago batte a domicilio il Milano per 5-2 e dopo l’omologazione di Gara 3 da parte del Giudice Sportivo, l’Asiago si porta sul 4-0 nella serie e si qualifica per la sua decima finale della sua storia. Il Val Pusteria resiste ad un Renon molto determinato, che recupera, Scelfo. Il Brunico non riesce a conservare il 2-1 e si fa pareggiare da Tudin al 56′ in inferiorità numerica. Johansson all’overtime pareggia la serie con un a staffilata imprendibile.

Serie A – Itas Cup – 51esima Giornata – Quarta Fase – Risultati
17 marzo 2015 – Playoff – Gara 4 – Semifinali (best-of-seven)

Hockey Milano Rossoblu – Asiago Hockey 1935 2-5 (0-1/2-3/0-1)
Marcatori: 15:19 (0-1) S.Marchetti (D.Iori/L.Ulmer); 21:14 (0-2) D.Sullivan (D.Iori/D.Borrelli); 21:36 (0-3) A.Nigro (D.Iori/D.Borrelli); 23:39 (1-3) A.Lutz (D.Vallorani/N.Fontanive) in sup.num.; 28:23 (1-4) E.Miglioranzi (K.Devergilio/L.Ulmer); 31:37 (2-4) D.Vallorani (E.Caletti); 49:04 (2-5) S.Marchetti (A.Nigro/D.Borrelli);
Arbitri: Luca Cassol e Fabio Lottaroli. Giudici di linea: Matthias Cristeli e Luca Zatta.

Rittner Buam – HC Val Pusteria Lupi 3-2 d.t.s. (0-0/0-1/2-1/1-0)
Marcatori: 36:12 (1-0) M.Oberrauch (P.M. Devos/A.Hofer); 46:57 (1-1) E.Johansson (L.Ansoldi/T.Ramsey): 52:28 (1-2) A. Helfer (R.Andergassen) in sup.num.; 56:38 (2-2) D.Tudin (C.Borgatello/F.Weinhandl) in sup.num.; 66:24 (3-2) E.Johansson (R.Rampazzo/T.Ramsey)
Arbitri: Andrea Moschen e Claudio Pianezze. Giudici di linea: Fabrizio De Toni e Marco Mori.

Riepilogo semifinali dopo Gara 4

Asiago vince la serie contro il Milano per 4-0 e si qualifica per la finale scudetto
Gara 1 – 10 marzo: Asiago – Milano 5-2
Gara 2 – 12 marzo: Milano – Asiago 1-4
Gara 3 – 14 marzo: Asiago – Milano 3-2
Gara 4 – 17 marzo: Milano – Asiago 2-5

Val Pusteria e Renon sono in parità: 2-2 nella serie
Gara 1 – 10 marzo Val Pusteria – Rittner Buam 2-3 d.t.r.
Gara 2 – 12 marzo Rittner Buam – Val Pusteria 3-4
Gara 3 – 14 marzo Val Pusteria – Rittner Buam 4-1
Gara 4 – 17 marzo Rittner Buam – Val Pusteria 3-2 d.t.s.

Calendario
Gara 5 – 19 Marzo a Brunico
Gara 6 – 21 Marzo a Collalbo
Eventuale Gara 7 – 24 Marzo a Brunico

Milano – Asiago 2-5
Gara 4 già decisiva per il passaggio alla finale scudetto dopo la decisione del Giudice Sportivo, nel pomeriggio di martedì, di omologare il risultato di Gara 3, respingendo di fatto il ricorso del Milano in merito ad un presunto errore tecnico nella partita disputata sabato all’Odegar. Asiago, quindi, che si presenta all’Agorà con la possibilità, in caso di vittoria, di passare il turno. A seguito dell’omologazione del match precedente, vinto dalla formazione veneta per 3-2, coach John Parco può tornare a disporre di Kevin Devergilio che dopo otto partite di squalifica, prese in Gara 2 dei quarti contro l’Appiano, torna a roster. Assente per gli ospiti sempre Magnabosco. Milano che si schiera in formazione tipo con l’aggiunta a roster di Folini.
Milano e Asiago si sfidano a viso aperto dopo il responso del ricorso dei rossoblù per “errore tecnico” avvenuto in gara 3 ma che secondo i giudici non ha influito sull’esito della partita, vinta da vicentini in rimonta. Rispetto alle altre partite di questa serie sono gli ospiti a farsi subito pericolosi, mettendo subito sotto pressione il terzo milanese e cercando di mettere più dischi possibili davanti a Caffi, bravissimo a fermare in acrobazia un tentativo di Bentivoglio a cercare l’angolo basso della gabbia avversaria. Il Milano cerca di rispondere affidandosi al contropiede, provando ad agire in velocità con la sua prima linea, che riesce a mandare al tiro prima Murray e successivamente Vallorani dopo un ben servizio di prima proveniente dalla difesa milanese. Al dodicesimo Milano in power play (fuori Bentivoglio) e la squadra di Curcio cerca di costruire facendo girare il disco più possibile e cercando la conclusione ad incrociare di Vallorani, pericoloso in due occasioni in cui Marozzi ci mette il gambale e la pinza parando in due tempi. I ritmi di gioco sono comunque quelli tipici dei playoff, ma le due formazioni sembrano non avere intenzione di risparmiarsi, specie i milanesi che riescono ad uscire con una certa efficacia da situazioni che fino a pochi minuti prima li vedevano qualche modo in difficoltà. Ci prova Frei ma è contrastato da Strazzabosco, il disco arriva a Migliore che al momento della conclusione colpisce la stecca di un avversario. Pericoloso poi un tiro di Lutz che Marozzi vede solo all’ultimo secondo. Quando l’Asiago torna in attacco, passa in vantaggio: disco da dietro porta sulla blu per Marchetti che spinge dentro un disco che Caffi non riesce a valutare se non quando è alle sue spalle. Finale di tempo molto intenso, con il Milano attendista e l’Asiago che cerca varchi utili per arrivare al raddoppio, andando comunque al riposo sul vantaggio di 1-0.
Secondo periodo che inizia con l’impronta milanese, che però si esaurisce immediatamente perché su un errore in attacco l’Asiago parte deciso e nel giro di un minuto segna due reti praticamente in fotocopia: disco dentro, SLOT intasato e tocco vincente, prima di Sullivan e dopo pochissimo di Nigro, su cui Caffi può fare ben poco per evitare la segnatura, data anche la pressione avversaria.
Sul 3-0 il Milano soffre ma si scuote, riuscendo a guadagnare una penalità. Milano si ritrova in 4 contro 3 e va a segno con una stoccata dalla media distanza di Lutz che finisce imparabilmente all’incrocio. Il pubblico si scalda ulteriormente, i rossoblù giocano con il cuore, rischiano grosso su un’incursione di Ulmer che tira a colpo sicuro trovando una fortunosa deviazione di Caffi con il guanto che salva comunque la situazione. Al nono minuto il disco resta nel terzo milanese, arrivando sulla stecca di Miglioranzi, abile e fortunato a trovare un corridoio valido dove far passare il disco beffando l’incolpevole Caffi. L’estremo milanese è coperto da una serie di ostacoli che gli impediscono di fermare la conclusione sulla blu da posizione decentrata, quasi fosse un alleggerimento senza grosse pretese. Passano tre minuti fra batti e ribatti a centro pista ma non succede granchè, poi Caletti riesce a portare avanti un disco con caparbietà, cercando di beffare Marozzi con un rovescio velenoso che il portiere non riesce a controllare concedendo un’altra occasione a Vallorani che non sbaglia il tocco del 2-4. La tensione sugli spalti sale alle stelle, il gioco comunque non riesce ad avere continuità, le occasioni sono sporadiche, Iori ha una grande occasione davanti a Caffi ma tarda la conclusione non trovando più l’angolo decisivo. Quando mancano 4 minuti alla seconda sirena, Hotham incappa in un 2+2 (colpo di bastone e carica scorretta), dopo un doppio contrasto di Vallorani, ma i milanesi ci mettono troppo a organizzare i loro attacchi, creando pericoli solo su due tiri dalla blu di Murray. Nulla di fatto quindi su questa grande opportunità per il Milano di tornare seriamente in partita, andando così al secondo riposo sotto per 4-2.
La terza frazione è molto combattuta fin dalle prime battute, con le due formazioni che non badano molto alla forma ma assai alla sostanza anche se forza e lucidità cominciano a mancare su entrambi i fronti. Milano cerca di riprendere la situazione nonostante il punteggio lo condanni contro un Asiago che continua comunque a fare buona guardia nel proprio terzo difensivo, ripartendo poi in velocità e facendosi pericoloso con Nigro e Ulmer. A ridosso del decimo minuto, dopo una lunga fase di sostanziale equilibrio, arriva la rete del 5-2. Su un una ripartenza Nigro trova lo spiraglio giusto, si fa tutta la zona centrale della pista servendo un disco d’oro all’accorrente Marchetti, che di giustezza lo piazza all’incrocio con un Caffi freddato nel vero senso della parola. La partita sembra chiaramente ormai indirizzata e il Milano getta il cuore oltre l’ostacolo continuando ad attaccare, con Frei che ci prova con un diagonale stretto contro cui Marozzi è costretto a fermare il gioco. Al dodicesimo Borrelli cerca l’incrocio alto dalla destra di Caffi ma il suo disco è largo e finisce alto. Ci prova poi Nigro con un colpo di polso ma l’estremo rossoblù è ben piazzato e chiude lo specchio. L’Asiago dimostra di avere ormai partita e passaggio della serie in mano, ma quando si distrae il Milano è lì, pronto ad approfittarne come quando Strazzabosco va in panca puniti concedendo così l’uomo in più ai rossoblù. E nell’occasione si nota come la benzina in casa rossoblù sia irrimediabilmente finita perché, nonostante l’uomo in più, non arriva nemmeno un tiro pulito verso la gabbia asiaghese. Ultimi minuti di passarella per il solito, grande pubblico dell’Agorà, che appoggia i propri beniamini fino alla fine, fino a che la terza ed ultima sirena sancisce in maniera definitiva vittoria e passaggio del turno per un Asiago più concreto ed esperto rispetto ad un Milano comunque coriaceo e generoso fino all’ultimo secondo di gioco.
Asiago che vola in finale con un 4-0 e conquista la sua decima finale scudetto della sua storia. La squadra stellata avrà il vantaggio della pista sia contro Val Pusteria che Rittner Buam.

Rittner Buam – Val Pusteria 3-2 d.t.s.
Il Brunico si presenta a Collalbo per questo quarto atto della semifinale con il vantaggio nella serie per 2-1 nel derby altoatesino dopo aver vinto due gare consecutive. I padroni di casa cambiano nuovamente assetto. Rientra Patrick Rissmiller mentre Justin Di Benedetto, dopo aver esordito in semifinale in Gara 3, è fuori per turnover. Regolarmente in pista sia Simon Kostner, vittima di un infortunio nel terzo tempo di Gara 3 di semifinale, sia Emanuel Scelfo, che, dopo un problema ginocchio in Gara 3 dei quarti contro il Gherdeina, ritorna attivamente nella rotazione delle linee dei Campioni d’Italia in carica. Squalificato per una giornata il vice allenatore del Renon, Roberto Scelfo, dopo alcune intemperanze al termine di Gara 3. Il Brunico si schiera con la formazione tipo. Assenti Pichler ed Erlacher.
L’inizio della gara è appannaggio dei padroni di casa che provano a tirare da ogni posizione ma questa mossa non crea particolari problemi alla retroguardia pusterese. Dopo 5’ anche gli ospiti iniziano a produrre gioco e complice anche una penalità a Simon Kostner, spostano il baricentro in attacco ma il penalty killing dei Buam spazza il disco a dovere. Al 13’ l’occasione più ghiotta del drittel è di Eric Johansson: l’attaccante del Renon è lanciato da un difensore ed arriva indisturbato dalle parti di Kuhn che sventa la minaccia con grande sicurezza. Il Brunico gestisce un altro powerplay, fuori il rientrante Scelfo, ma anche in questo caso il Renon non corre rischi. Finale di tempo abbastanza equilibrato con una leggera supremazia della squadra dell’Altopiano ma si va al primo intervallo in perfetta parità (0-0).
Il secondo tempo si apre con una girandola di penalità che lasciano un powerplay al Brunico. I Lupi fanno girare bene il disco, premono, ma non trovano lo spiraglio giusto. Quando il Renon ritorna a ranghi completi, inizia ad esercitare un pressing importante dalle parti di Kuhn che risponde presente e sventa più volte le insidie di una squadra di casa che si porta all’arrembaggio della porta pusterese. La squadra di Raymond insiste e si può parlare anche di un certo dominio. Le penalità prima a Crepaz e poi a Rizzo, lanciano la squadra di casa ma ancora una volta Kuhn e la sua difesa non lasciano passare un puck. Segnano, invece, i Lupi che approfittando di un quattro contro quattro, passa a condurre al 36’. Verticalizzazione rapida della coppia Oberrauch – Devos. Quest’ultimo dalla destra compie un assist preciso e chirurgico. Max Oberrauch ci mette la stecca e manda fuori causa Weienhandl. Gol pesantissimo per lo scorrere della gara e nonostante un tempo all’attacco, i padroni di casa chiudono i primi 40’ sotto di una rete.
Nel terzo tempo il ritmo decolla. La squadra di casa non si scoraggia e va a cercare il pareggio con insistenza. Il Val Pusteria opera con veloci ripartenze e contropiedi ma la retroguardia avversaria si fa trovare pronta. Eric Johansson infila il gol del pareggio e riesce, dopo tanti tentativi, ad avere ragione su Kuhn. Il video è visto e rivisto dagli arbitri per un sospetto spostamento della porta ma alla fine è gol. Oberrauch sfiora ancora una marcatura e dopo il 50’ la gara s’incattivisce (2’+2’ sia a Devos che Rissmiller). Ansoldi finisce in panca puniti. La staffilata dalla blu di Helfer rimette i gialloneri in vantaggio. Forse il tiro dalla distanza è stato toccato leggermente da un difensore su Weinhandl coperto. Il Renon non si scoraggia. Prima fronteggia un’altra inferiorità e non paga dazio. Sulla seconda addirittura beffa in Lupi. Tudin ci crede su un disco, s’invola verso la porta ed approfitta di un’indecisione di Kuhn che non riesce a scegliere il alto giusto. I padroni di casa ringraziano e chiudono addirittura in inferiorità quasi gli ultimi 2 ‘ per una penalità a Borgatello ma il Brunico sciupa questa ghiotta occasione. Si va all’overtime per la seconda volta nella serie.
L’overtime è senza soste ed apertissimo. Dopo 6’ arriva la zampata di un determinante Johansson che approfitta di uno sbilanciamento offensivo degli avversari e va a siglare il gol partita con un tiro imprendibile e di grande potenza all’incrocio dei pali. Serie in perfetta parità (2-2)e si continuerà almeno fino a Gara 6. Seconda partita della serie che finisce oltre il 60’ e terza partita su quattro che finisce con un gol di scarto.

17 Marzo 2015


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