Conoscere la montagna di ieri per riflettere su quella di domani. Sarà questo il filo conduttore del Trento Film Festival della Montagna, giunto all’edizione numero 63 e in programma tra Trento e Bolzano dal 30 aprile al 10 maggio. Quest’anno sono stati circa 480 i film iscritti – il numero più alto nella storia della rassegna – provenienti da tutto il mondo. La giuria ne ha scelti 115. Alla gara vera a propria parteciperanno 26 film. Tra le opere in concorso, anche “Ninì” del regista Gigi Giustiniani, che racconta la storia d’amore tra una delle protagoniste dell’alpinismo femminile degli anni ’30, Ninì Pietrasanta, e il suo compagno Gabriele Boccalatte. Paese ospite della kermesse sarà l’India, mentre le serate di apertura e di chiusura saranno l’occasione per riscoprire due opere in versione restaurata: “Maciste Alpino” e il documentario “Vertigine bianca” sulle Olimpiadi invernali di Cortina del 1956. Tra gli ospiti ormai fissi Reinhold Messner. Il presidente, Roberto De Martin, durante la conferenza stampa nella sede milanese del Cai – ne è cosciente e parteciperà con competenza ed entusiasmo a questa sfida” durante la “Mountain Week” che si terrà a Expo a giugno.
Ascoltiamo Luana Bisesti, direttrice del Festival:



