Un allenatore altoatesino di 52 anni, ex atleta delle discipline veloci, è stato condannato dal Tribunale sportivo svizzero per palpeggiamenti quando era responsabile della squadra juniores di sci alpino femminile di una federazione sciistica regionale elvetica. Lo scandalo ha travolto una delle dodici associazioni regionali di Swiss-Ski, la federazione svizzera.
L’uomo, oltre ad essere radiato per cinque anni dall’allenamento di giovani atleti, dovrà sottoporsi ad almeno 25 ore di formazione sulla violenza psicologica e sessuale, nonché sull’etica nel rapporto con i minori.
L’uomo, secondo la Corte svizzera avrebbe insultato e palpeggiato atlete di età compresa tra i 16 e i 18 anni, osservandole mentre facevano la doccia al termine degli allenamenti. Sebbene i fatti si siano verificati nell’arco degli anni, per molto tempo non è stato fatto nulla. Solo nel giugno 2023 è pervenuta a Swiss Sport Integrity la segnalazione di un’atleta. Le accuse includevano abuso di potere, minacce, umiliazioni, commenti sessisti e contatti fisici inappropriati. Diverse ragazze hanno riferito anche di palpeggiamenti a fianchi e cosce come parte della routine nella fase del riscaldamento. Inoltre, è stato riportato che l’allenatore abbia schiaffeggiato i glutei delle atlete con la mano e persino con un cacciavite. Durante un ritiro in Italia, avrebbe guardato le ragazze fare la doccia commentando il loro corpo: “avete perso peso o il vostro sedere si è rimpicciolito ?”. Otto donne, alcune accompagnate dalle loro madri, hanno testimoniato in lacrime, descrivendo attacchi di panico e incubi ricorrenti.
Il Tribunale dello sport svizzero ha concluso che le dichiarazioni delle atlete erano estremamente credibili e ha ritenuto che l’imputato abbia fatto un “grave errore di valutazione” delle proprie azioni. Il 52enne italiano nel frattempo è tornato in patria dove lavora come artigiano e conduce una vita irreprensibile. L’imputato si è fatto carico personalmente delle spese legali, pari a oltre 3.000 franchi svizzeri (3.200 euro).[Vs]



