COVID, LA RADIOLOGIA DOMICILIARE PER RIDURRE LA PRESSIONE SUGLI OSPEDALI

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ROMA (ITALPRESS) – “Rivedere e potenziare l’attività assistenziale sul territorio, decongestionando le radiologie ospedaliere e riducendo il rischio del contagio”. Lo ha chiesto Andrea Lenza, presidente della Commissione d’albo dei Tecnici sanitari di radiologia medica (Tsrm) di Roma, ribadendo quanto aveva affermato al recente congresso nazionale dei Tsrm. E annunciando un progetto di Radiologia domiciliare che la Commissione d’albo di cui è presidente sta approntando.
Il dottor Lenza si è collegato così alla proposta lanciata da Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto nazionale per le malattie infettive di Roma “Lazzaro Spallanzani”. Secondo il dottor Vaia rispondere alla domanda di assistenza sul territorio significa portare alla “riduzione di ricoveri inappropriati e garantire la possibilità al cittadino di essere curato in casa”.
“In questa fase di emergenza – spiega Lenza – ancora più del solito la Radiologia domiciliare può svolgere un ruolo complementare al servizio di Radiologia ospedaliera per venire incontro alle persone in difficoltà, come già del resto fa, e soprattutto per ridurre il rischio infettivologico e la preoccupante congestione degli accessi alle strutture ospedaliere”.
“Il rispetto della normativa vigente – sottolinea -, che prevede l’utilizzo di dispositivi idonei di radio protezione sia per gli operatori che per i pazienti, rende sicura e agevole l’esecuzione di radiografie a domicilio. Le apparecchiature radiologiche digitali portatili hanno raggiunto un grado di precisione e di miniaturizzazione tale da rendere agevole l’esecuzione delle indagini di radiologia tradizionale anche in casa. E l’informatizzazione ha semplificato la visualizzazione delle immagini così da consentire la refertazione da postazione remota”.
“Io credo – rileva Lenza – che la nostra rete e la nostra esperienza possano costituire un valore aggiunto per il progetto di assistenza territoriale del dottor Vaia. Chiaramente, la realizzazione di un piano così ambizioso necessita non solo di un numero di specialisti adeguato ma anche del coinvolgimento di più figure professionali, così come dell’imprescindibile valutazione sulla giustificazione all’esposizione e – conclude – sull’appropriatezza dell’esame da parte del medico radiologo”.
(ITALPRESS).

20 Novembre 2020


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