COVID-19. DECRETO CONTE, SINDACATI CRITICI ANCHE IN REGIONE

Ieri il presidente del consiglio Conte ha firmato le nuove disposizioni restrittive che riguardano il mondo del lavoro e che prevedono la chiusura di ogni attività anche industriale considerata non essenziale. Il tentativo è di limitare al massimo i rapporti interpersonali. Per diversi sindacati, però, le attività ammesse sono troppe.Sostanzialmente l’accusa che Cgil, Cisl e Uil muovono contro l’ultimo decreto del governo Conte e’ che nell’elenco di tutte le attività produttive sarebbero state inserite ulteriori aziende da tenere aperte, nonostante il preaccordo di sabato scorso non le avesse previste. I sindacati in una nota invitano categorie e Rsu appartenenti ai settori aggiunti nello schema del decreto che non rispondono alle caratteristiche di attività essenziali a mettere in campo iniziative di lotta e mobilitazione fino alla proclamazione dello sciopero generale. La necessità di chiudere alcune imprese nasce anche dal fatto che, secondo i sindacati, in diverse aziende non sarebbero state messe in atto le misure di sicurezza. [mda]

23 Marzo 2020


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