CORONAVIRUS, LANDINI “RIFACCIAMO L’ITALIA”

Foto: Italpress ©

ROMA (ITALPRESS) – “Dobbiamo usare i prossimi mesi per riprogettare il Paese e l’Europa, indicare le priorità, scrivere una nuova prospettiva di sviluppo senza dimenticare il Mezzogiorno”. Così, in un’intervista a la Repubblica, Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, che lancia il progetto per una “nuova Italia”.
“L’ultimo decreto del governo cerca di proteggere le persone che lavorano e le imprese – spiega -. Ma non è sufficiente proteggersi, dobbiamo guardare oltre. E lo dobbiamo fare ora. Perchè il Paese pre-Covid non era affatto il mondo dei sogni. Non si tratta di tornare indietro ma di cambiare per andare avanti. Il virus ha fatto emergere tutte le fragilità e le disuguaglianze che si sono accumulate negli anni. L’emergenza sanitaria si è intrecciata con l’emergenza sociale e ambientale. E poi la rivoluzione digitale che ci ha travolto. E’ a tutti evidente che la logica neo-liberista che ha governato il mondo negli ultimi decenni, con meno Stato sociale, meno diritti e più mercato, non ha più – se mai ne avesse – risposte da dare. Ma ci rendiamo conto che per tutelare la maggior parte dei lavoratori in difficoltà ci siamo dovuti inventare una serie di strumenti, dalle varie indennità alla cassa integrazione, per la frantumazione violenta a cui è stato sottoposto il mercato del lavoro? C’era bisogno del virus per capire quanto fosse negativo un mercato del lavoro fatto di precarietà, assenza di diritti e di tutele, di caporalat e di lavoro nero? La responsabilità di tutta la classe dirigente italiana è quella di ripensare e riscrivere un nuovo modello sociale e un altro modello di sviluppo. Dobbiamo farlo insieme perchè anche le nostre divisioni ci hanno danneggiato”.
“Dobbiamo fare sistema – sottolinea Landini -, rivolgendoci all’intelligenza collettiva come in altri Paesi europei”.
Per scrivere la “nuova Italia”, sottolinea il leader della Cgil, dobbiamo partire “dalla Costituzione, dai principi fondamentali. Dobbiamo investire sul lavoro pubblico, sul servizio sanitario, sulla presenza nel territorio della sanità pubblica e dell’assistenza socio-sanitaria. Riorganizzare le scuole non è solo un fatto fisico: nell’era digitale serve una cultura flessibile capace di gestire complessità e differenze. Va affermato un diritto alla formazione permanente perchè nessuno resti indietro nell’uso delle tecnologie. Il digital divide è anche una questione democratica”. La rivoluzione tecnologica, dice, “può creare nuovi posti di lavoro che oggi nemmeno consideriamo. Il nuovo oro sono i dati, l’uso dei dati. Che vogliono dire la vita delle persone. Anche questa è una questione precipuamente democratica. Non possiamo lasciare la gestione dei dati in mano a poche multinazionali”.
(ITALPRESS).

16 Maggio 2020


CONDIVIDI

© RadioNBC.it - Riproduzione riservata




Primo Piano

DOSSIER IMMIGRAZIONE, IN ALTO ADIGE VIVONO 55MILA STRANIERI

E’ stato presentato anche a Bolzano il Dossier statistico immigrazione 2024. In Alto Adige vivono 55.000 persone con background migratorio, il 10,3% della popolazione, dato superiore alla media nazionale. Molti di loro, ossia il 61,7 per cento, sono cittadini europei (50,4 per cento provenienti da Paesi Ue, 48,3 per cento dall’Europa centrale e orientale, 1,3 … Continua a leggere

PROCURA DI BOLZANO, PER MORTE DI LORENZI NESSUNA RESPONSABILITÀ PENALE

Non ci sono responsabilità penali per la morte della sciatrice Matilde Lorenzi. Lo sottolinea la Procura di Bolzano in una nota precisando che il pm “ha già rilasciato il nulla osta alla sepoltura, atteso che non si ravvisano responsabilità penali”. La Procura precisa inoltre di aver aperto, “su segnalazione dei Carabinieri di Senales, un procedimento … Continua a leggere

ANFFAS: A RIVA DEL GARDA UN NUOVO CENTRO DIURNO

L’amministrazione comunale di Riva del Garda ha incontrato oggi in municipio la vicepresidente Frida Rossaro e il coordinatore territoriale di Anffas Gianluca Carrara. L’incontro ha avuto per tema un nuovo centro diurno a Riva del Garda da destinare al progetto di Anffas sui prerequisiti lavorativi. Il progetto, al quale aderiscono attualmente otto persone (il numero … Continua a leggere