E’ andata in scena l’assemblea di Confindustria Alto Adige presso Fiera Bolzano con la prima uscita del neo presidente Alexander Rieper, presente come ospite anche il presidente nazionale Emanuele Orsini e il presidente della giunta altoatesina Arno Kompatscher. Al centro del discorso del presidente Rieper c’è stato un chiaro riferimento alle sue priorità per il mercato locale: la carenza di manodopera e in particolare di quella qualificata, trattenere i giovani in Alto Adige, immigrazione qualificata dall’interno dell’Unione europea, ma anche dall’esterno, l’opportunità di una migliore formazione per collaboratori e giovani, e il tema della digitalizzazione e dell’Intelligenza Artificiale ed infine lo studio degli effetti sociali ed economici della transizione climatica.
Sui dati: Confindustria conta quasi 500 imprese associate con oltre 55.000 occupati, di cui oltre 42.000 in Alto Adige. Il costo del personale per dipendente è pari a 70.533 euro – il 40% in più della media provinciale. Nel 2024 sono state versate imposte per un totale di 1.231 milioni di euro tra Ires, Irap e Irpef. Infine è stato sottolineato come il settore delle imprese contribuisca per il 25% al Pil altoatesino.
In merito al referendum ha detto che andrà a votare, ma che, a suo avviso, la cittadinanza dopo cinque anni non sia il problema maggiore. Rieper si è detto convinto che le zone produttive vanno divise dalle zone abitative. “I conflitti sono programmati se nella stessa zona ci sono diverse classi acustiche non compatibili”, ha aggiunto. La carenza di manodopera, in particolare di quella qualificata, rappresenta “un problema che nei prossimi anni porrà serie difficoltà alle nostre imprese e alla società nel suo complesso”.[Vs]



