L’attaccante, classe 1989, soprannominato dai tifosi veneziani “Il doge”, in carriera ha realizzato complessivamente 135 reti tra serie B, serie C e Coppa Italia. Indosserà la maglia numero 10.
Si chiude dunque nei migliori dei modi per la formazione di via Sanseverino il giallo che aveva bloccato il trasferimento della punta veneziana, soprannominata dai suoi tifosi “Il Doge”, a causa di un problema tecnico al sistema informatico della Federazione Gioco Calcio. Il contratto di trasferimento non era infatti potuto giungere nei tempi previsti, prima cioè della chiusura del calciomercato, alle 20 di lunedì 31 gennaio, per un blackout informatico. La società trentina aveva presentato una istanza che la federcalcio ha accolto riconoscendo l’errore e consentendo così il trasferimento di Boccalon a Trento.
La presentazione del giocatore veneto è avvenuta nella sala stampa del Briamasco. Boccalon ha indossato per la prima volta la maglia numero 10 e sabato, nell’impegnativa trasferta di Mantova, sarà a disposizione del tecnico Carmine Parlato.
Per il 32enne veneto, decisivo lo scorso anno ai fini della promozione dei lagunari in serie A con la rete decisiva nella finale playoff contro il Cittadella, accordo con il Trento di un anno e mezzo sino al 2023.
“Ho un’incredibile voglia di tornare in campo dopo tanti mesi passati ad allenarmi e basta – queste le sue prime parole da gialloblù – quando mi è stata prospettata la possibilità di venire a Trento non ci ho pensato su due volte e ho detto sì. Voi dite che io rappresento una grande opportunità per il Trento, ma io voglio sottolineare come il Trento sia un’incredibile opportunità per me, che ho 33 anni, sono nel pieno della maturità calcistica, mi sento benissimo fisicamente e ho voglia di giocare ancora per tanti, tanti anni. Non vedo l’ora di conoscere tutto l’ambiente e di poter dare il mio contributo alla causa di una società organizzata, seria e con tantissimo entusiasmo. Tutte queste cose le ho percepite sin dal primo secondo e, non è una frase fatta, sono strafelice di essere qui. Negli ultimi mesi ho lavorato sodo con alcuni compagni di squadra, aspettando questo momento e sto già respirando l’aria della partita, una sensazione meravigliosa che non provavo da tempo. Devo dire grazie a mia moglie Barbara, che tra pochi mesi mi renderà papà per la prima volta e a tutta la mia famiglia, perché mi sono stati vicini, mi hanno supportato e dato grandissima serenità”.[Vs]