L’Alto Adige si conferma una delle regioni italiane con la più alta incidenza di residenti stranieri, superando la media nazionale. Secondo i dati del Dossier Statistico Immigrazione 2025 curato dal Centro Studi e Ricerche IDOS, alla fine del 2024 la Provincia di Bolzano registrava 57.857 persone con cittadinanza straniera, equivalenti al 10,7% della popolazione totale. Un dato che pone l’Alto Adige nettamente al di sopra della media italiana (9,2%).
Il rapporto, presentato oggi dall’assessora provinciale alla Coesione sociale Rosmarie Pamer, ha evidenziato come il numero sia in crescita, con un aumento di quasi 2.000 unità rispetto all’anno precedente. Nel 2024, inoltre, quasi 2.000 persone (1.935) hanno acquisito la cittadinanza italiana.
L’Assessora Rosmarie Pamer ha sottolineato la necessità di una politica attiva per l’integrazione: “Il nostro compito di politici è quello di creare le condizioni quadro per il successo dell’integrazione. L’integrazione non è una strada a senso unico, ma ha successo dove le persone si incontrano, dove il rispetto, il linguaggio e la partecipazione possono crescere”.
Demografia, Scuola e Lavoro: il contributo dei cittadini stranieri
Dal punto di vista demografico, la popolazione straniera in provincia è prevalentemente giovane, con il 65,2% degli individui che ha meno di 45 anni e quasi un quinto che risulta minorenne. Le donne rappresentano poco più della metà (51,3%) del totale.
La maggior parte dei cittadini immigrati proviene dall’Europa (61,5%), seguita dall’Asia (20,1%) e dall’Africa (13,5%). I gruppi più consistenti per provenienza sono quelli provenienti da Albania, Germania, Pakistan, Romania e Marocco.
La presenza si riflette anche nelle istituzioni. Nelle scuole altoatesine, gli alunni stranieri costituiscono il 12,7% della popolazione scolastica complessiva, con un’incidenza percentuale superiore negli istituti di lingua italiana rispetto a quelli di lingua tedesca e ladina.
Cruciale è il ruolo nel mercato del lavoro. Nel 2024, si contavano 34.500 persone di provenienza estera impiegate, un aumento del 6% rispetto all’anno precedente. Questi lavoratori, provenienti soprattutto da Romania, Albania e Pakistan, sono essenziali per settori chiave dell’economia locale come turismo, cura, edilizia e industria. Ben il 10% della popolazione attiva in provincia proviene dall’estero. Nonostante ciò, il tasso di disoccupazione per i cittadini stranieri (4,9%) resta superiore a quello dei residenti autoctoni.
In crescita anche l’imprenditoria: alla fine del 2024 si contavano 5.528 imprese a conduzione immigrata (+4% rispetto al 2023), un quinto delle quali guidate da donne.
Matthias Oberbacher, co-autore della sezione altoatesina del dossier, ha sintetizzato l’importanza del fenomeno, definendo l’immigrazione “una sfida, ma anche una possibilità” per la società e l’economia, evidenziando come l’Alto Adige attragga molte persone grazie alla qualità della vita offerta.[Vs]


