Il parassita che ha causato la malaria alla bimba trentina di 4 anni morta a Brescia, dopo il ricovero a Trento, è lo stesso che aveva fatto ammalare i due bambini di ritorno dal Burkina Faso, ricoverati in pediatria a Trento negli stessi giorni della piccola. Lo ha reso noto Nunzia Di Palma, direttrice dell’unità operativa di pediatria dell’ospedale di Trento. Il parassita in questione è il Plasmodium falciparum, lo stesso per la bimba e per gli altri due ricoverati in pediatria a Trento, ma possono esserci – spiega la dottoressa di Palma – diversi ceppi. Da appurare è quindi se sia o meno lo stesso. Di questo si sta occupando l’Istituto superiore di sanità. Quando viene effettuata una diagnosi di malaria – spiega la direttrice – il protocollo prevede che l’ospedale interessato avverta l’Istituto superiore di sanità e invii i relativi vetrini, con cui potranno essere effettuate le indagini molecolari per individuare i ceppi. Se dalle analisi in corso emergesse che il ceppo e’ lo stesso, allora vi sarebbe la prova che il contagio della bambina e’ sicuramente avvenuto in ospedale. Resterebbe da capire in che modo. Lo ha reso noto il vicepresidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali, Massimo Galli. In ospedale a Trento, nel frattempo, i carabinieri del Nas hanno ispezionato il reparto di pediatria. Nei giorni scorsi è stata effettuata la disinfestazione, nelle 4 trappole per le zanzare, collocate tra sale e corridoi, non sono stati trovati né insetti né uova. Sul corpo della piccola Sofia Zago la Procura di Trento ha intanto disposto l’autopsia. La piccola – ha chiarito il primario di pediatria dell’Ospedale di Trento, Nunzia Di Palma – durante il ricovero era potuta uscire più volte, anche per l’intera giornata. La dottoressa ha voluto, cioè, sottolineare quanto in realtà sia stato molto limitato il tempo in cui la bimba e’ stata presente in ospedale durante la contemporanea degenza dei due bimbi africani nel reparto (mda)
Ascolta l’intervista alla dottoressa Annunziata Di Palma



